Il Ministero dell'interno cileno ha confermato lunedì il bilancio di otto morti nel corso di saccheggi avvenuti nel fine settimana durante le proteste contro l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici. Stando ad alcuni media locali, però altre tre persone sarebbero morte carbonizzate nell'incendio di un grande magazzino. Le autorità hanno pertanto deciso di estendere lo stato di emergenza, in atto da due giorni nella capitale Santiago, ad altre città del paese. Finora sono state arrestate 152 persone per violenze, 40 per saccheggi e 70 per gravi aggressioni.
"Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che non rispetta nulla o nessuno": ha dichiarato Sebastián Piñera, condannando nuovamente le violenze avvenute nelle ultime ore.
Il presidente, durante un incontro con la stampa, ha insistito sul carattere "organizzato" delle dimostrazioni sottolineando che "unico scopo" dei responsabili "è quello di causare il maggior danno possibile".
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