Sono 313 i migranti, suddivisi in una dozzina di arrivi, che sono sbarcati nella giornata di venerdì a Lampedusa, in Italia. Tra loro, soprattutto marocchini e tunisini, fra cui diverse donne e bambini. Le persone sono state accolte e trasferite nel centro di prima accoglienza dell'isola dove le presenze arrivano a 616 a fronte di 350 posti disponibili.
Nella sola serata, sono state 116 le persone accolte a seguito di una serie di 4 sbarchi: la Capitaneria ha prima intercettato un gommone di 6 metri, partito da Sidi Mansour, con 25 tunisini; una barca di ferro con 31 persone, fra cui otto donne e un minore, dalla Guinea, Costa d'Avorio e Mali; una barca in vetroresina di 6 metri con 32 tunisini, fra cui tre donne e due minori ed infine altri 28 marocchini e tunisini, fra cui tre donne.
Ripescati due cadaveri
Un secondo cadavere, dopo quello ripescato in mattinata dai carabinieri a 6 miglia dalla costa, è stato ritrovato a fine giornata nelle acque antistanti l’isola. Il corpo dell’uomo, in condizioni tali da non permetterne l’identificazione, era in mare da almeno cinque giorni. Quando è stato avvistato indossava soltanto gli slip e un giubbotto di salvataggio.
L'ipotesi che possa esserci stato un naufragio nelle acque territoriali italiane sembra diventare sempre più concreta. Tutte le motovedette di Guardia di finanza, Capitaneria di porto e carabinieri hanno continuato, tra venerdì sera e sabato mattina, a scandagliare le acque antistanti all'isola.