La battaglia di Severodonetsk è "forse una delle più difficili del conflitto" e potrebbe essere decisiva per le sorti del Donbass. È quanto ha affermato nel suo quotidiano messaggio video diffuso mercoledì sera il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La completa conquista della città dell'oblast (provincia) di Luhansk segnerebbe una tappa importante della guerra, giunta al suo 106mo giorno.
Stando a Zelensky, gli ucraini stanno infliggendo ai soldati russi pesanti perdite. Tuttavia, come ammette anche il governatore Serhii Haidai, l'esercito di Kiev è in difficoltà ed è stato costretto ad arretrare in periferia dopo aver tentato una controffensiva a inizio settimana. Mosca rivendica il controllo di gran parte della città e in particolare della zona residenziale, mentre i difensori occupano quella industriale.
Haidai respinge tuttavia il parallelismo con il tragico assedio di Mariupol: non ci sarebbe il pericolo, almeno per il momento, di ritrovarsi circondati come accadde nell'acciaieria Azovstal. Ora è un altro impianto, la fabbrica chimica Azot, a essere diventato rifugio anche per centinaia di civili. È perlomeno quanto sostiene il magnate che ne è proprietario, ma non ci sono state conferme ufficiali. Anzi, sempre secondo il governatore, con ami occidentali a lungo raggio la città potrebbe essere riconquistata nel giro di pochi giorni.
Sull'altra sponda del fiume, intanto, Lysychansk resta in mani ucraine ma è sottoposta a continui bombardamenti. Le truppe russe colpiscono anche Bakhmut e premono pure da nord in direzione di Sloviansk.