“Se volete una Siria stabile e pacifica dovete togliere le sanzioni”: lo ha detto mercoledì al Forum economico mondiale (WEF) il ministro degli esteri siriano ad interim. Il volto del nuovo governo di transizione in Siria arrivato a Davos è quella del 38enne Asaad Hassan al-Shaibani, in carica da solo un mese.
A porre le domande Tony Blair, ex primo ministro britannico, che non ha lasciato solo buoni ricordi in Medio Oriente, per via della guerra contro l’Iraq nel 2003. Quale il ruolo delle donne nel vostro governo?, ha chiesto. “La governatrice della banca centrale è una donna: le abbiamo affidato i soldi che mi creda in Siria sono la cosa più importante…E poi vogliamo che in Siria comandino le leggi, non una persona”, ha risposto al-Shaibani.
Interrogato sulla priorità assoluta di un governo che si è installato dopo 14 anni di guerra, al-Shaibani dice che sono le sanzioni, che erano state decise contro il regime di Bashar al-Assad. “La chiave per la stabilità della Siria - ha asserito - è la rimozione delle sanzioni economiche. Il mondo ha interesse che la Siria sia stabile e pacifica: se volete darci una mano a fare ripartire il paese, toglietele”.
“Troppo presto” ha però detto il consigliere federale Cassis ieri in conferenza stampa. “Abbiamo sentito molte parole incoraggianti, ma aspettiamo i fatti”.
“Ma così è come se aveste legato le mani a una persona e le chiedeste di nuotare e di pescare anche un pesce. Toglieteci i lacci delle sanzioni e potremo nuotare”: ha ribadito il ministro degli esteri siriano ad interim, ospite, appunto, al WEF di Davos.