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Siria, gesuita italiano rapito "è vivo"

I negoziati per la liberazione di Padre Paolo Dall'Oglio, scomparso nel luglio 2013, sarebbero "in corso"

  • 22 aprile 2014, 10:37
  • 6 giugno 2023, 15:21
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Il monastero di Deir Mar Musa, dove viveva la comunità religiosa fondata da padre Dall'Oglio

  • wikipedia.org

Padre Paolo Dall’Oglio, scomparso nel nord della Siria nel luglio 2013, sarebbe ancora vivo. Lo hanno dichiarato domenica fonti interpellate dall’ANSA.

Il 59enne gesuita sarebbe nelle carceri dell’ISIL, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, formazione legata ad Al Qaida che controlla ampie zone settentrionali.

Il Ministero degli esteri italiano ha ribadito in giornata che la vicenda “è seguita con il massimo impegno nel massimo riserbo”. Fonti vicine ai negoziati “in corso” sostengono che “due settimane fa vi erano notizie confortanti” ma che “non vi può essere alcuna certezza assoluta, vista la difficoltà di penetrare la struttura che lo tiene prigioniero”.

La sorella del religioso ha affermato che la sua famiglia “non ha sue notizie da mesi”. Dall’Oglio da trent’anni viveva in Siria, dove aveva fondato una comunità monastica nel deserto a nord di Damasco. Espulso nel luglio 2012 per essersi schierato contro il regime, era tornato un anno dopo. Fu visto l’ultima volta a Raqqa: andava ad incontrare l’ISIL per discutere la liberazione di attivisti locali.

Ansa/ab

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"Incontro con Paolo Dall’Oglio. Per la pace in Siria" , da Segni dei Tempi del 5 gennaio 2013

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