Violenti bombardamenti dell'aviazione di Damasco lunedì hanno investito la regione della Ghuta orientale, enclave nei pressi della capitale siriana in mano a gruppi islamisti dal 2012. I raid avrebbero provocato 80 morti, tra cui 20 bambini, e circa 300 feriti.
Il regime di Bachar al Assad, dopo vari attacchi dal 5 febbraio, starebbe preparando l'assalto contro la zona assediata dal 2013 senza possibilità di accesso a cibo e medicinali. Nelle ultime due settimane i civili deceduti sarebbero oltre 225. L'ONU ha chiesto l'immediata cessazione dei bombardamenti che causano una "sofferenza umana immensa".
Secondo Rami Abdel Rahmane, direttore dell'Osservatorio per i diritti umani basato a Londra, le forze governative hanno concentrato rinforzi attorno all'area. Ci sarebbero anche trattative per evacuare i ribelli. Le azioni indicano però che si sta preparando l'offensiva terrestre per riconquistare la regione alle porte di Damasco teatro dell'attacco dell'agosto 2013 che portò USA e Russia a accordarsi per la distruzione delle armi chimiche in Siria.
Diem/ATS