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Spagna, la mossa di Sanchez per compattare la sinistra

Dopo la sconfitta alle amministrative, le dimissioni del premier socialista Sanchez possono cambiare gli equilibri, spingendo il campo progressista a superare le divisioni - L'analisi

  • 29 maggio 2023, 19:48
  • 13 novembre, 12:28
03:21

Elezioni politiche anticipate in Spagna

SEIDISERA 29.05.2023, 18:34

  • Key Stone
Di: SEIDISERA/Red. MM 

Le amministrative spagnole di domenica, di fatto, riaprono immediatamente la campagna elettorale. Non c'è stato nemmeno il tempo di finire di analizzare i risultati, negativi per la coalizione di Governo, che già si guarda di nuovo alle urne. A sorpresa, infatti, il premier Pedro Sanchez ha annunciato la convocazione di elezioni politiche anticipate a fine luglio (anziché a dicembre).

Però Pedro Sanchez ci ha abituato a questi colpi a effetto, come nel 2016, quando perse il controllo del Partito socialista e lo recuperò, mesi dopo, arrivando poi al Governo.

Con una decisione, che in Spagna gli analisti definiscono come audace e rischiosa, ma anche logica, Sanchez intanto ha ottenuto che, in poche ore, non si parli più della vittoria senza mezzi termini dei conservatori del Partido Popular e di Vox nelle amministrative di ieri (domenica), ma si ragioni già su quali scenari si aprono a partire da oggi.

Ricordiamo che domenica il Partido Popular (PP), oltre a vincere con una maggioranza assoluta nei bastioni tradizionali come la regione e la città di Madrid, ha recuperato almeno sei delle dieci regioni in cui governavano i socialisti, ma, in quasi tutte, avrà bisogno del partito di estrema destra Vox per formare il Governo. E questo è uno degli elementi da tenere in conto per capire la scommessa di Sanchez.

La campagna elettorale coinciderà infatti con le negoziazioni tra il Partido Popular e Vox. È una mossa con cui Sanchez cerca dunque da un lato di frenare le critiche interne e mobilizzare il campo progressista, soprattutto lo spazio a sinistra del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), la cui divisione, nel voto di ieri, ha pesato molto.

L'annuncio di Sanchez, inevitabilmente, introduce un elemento che può far cambiare gli equilibri. Intanto perché obbliga le formazioni a sinistra del PSOE a decidere nel giro di dieci giorni se si presenteranno unite il 23 luglio o continueranno con le divisioni che hanno significato per Unidas Podemos (che è il socio di Governo dei socialisti) una perdita di consenso molto importante. Poi ci sono i voti dei centristi di Ciudadanos che ieri sono spariti dalla mappa dei risultati delle amministrative.

Una simulazione fatta dal quotidiano El País, con tutta la cautela del caso, per proiettare i risultati di ieri su scala nazionale, dà chiaramente la vittoria al PP, però non sarebbe sufficiente per avere la maggioranza assoluta, nemmeno sommando i deputati di Vox. Ieri il PP ha avuto su scala nazionale circa 800'000 voti in più del PSOE e per i socialisti è un margine recuperabile, soprattutto se lo spazio a sinistra si ricompone.

La partita, dunque, non sarebbe persa. I popolari dicono di essere pronti per la sfida. Per Sanchez è una scommessa a tutto o niente, a pochi giorni dall'inizio della presidenza spagnola di turno del Consiglio dell'Unione Europea e con un voto in piena estate, che non ha precedenti in Spagna.

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