Spagna, le urne bocciano Sanchez

A sei mesi dalle elezioni generali, il Partito Socialista del primo ministro Pedro Sanchez ha subito una pesante sconfitta nelle elezioni comunali e regionali di domenica in Spagna. Il risultato è di cattivo auspicio per la sua permanenza come capo dell'Esecutivo. Il leader del principale partito di opposizione di destra, il Partido Popular (PP), Alberto Nunez Feioo, ha immediatamente annunciato "un nuovo ciclo politico".

Domenica il PP ha fatto "un passo da gigante" sulla strada che porterà Feijoo alla carica di primo ministro alla fine dell'anno, ha aggiunto il presidente del Governo andaluso, Juan Manuel Moreno Bonilla, un dirigente del partito. Ma oltre al PP, l'altro grande vincitore è stato il partito di estrema destra Vox, già terza forza politica in Parlamento, che, con oltre 1,5 milioni di voti alle elezioni comunali (7,19%), ha raddoppiato il suo risultato in quattro anni e ha ottenuto incrementi spettacolari in molti collegi regionali.

I sondaggi prevedevano tutti una vittoria della destra in queste elezioni comunali e regionali, ma nessuno si aspettava che il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) di Sanchez subisse perdite così pesanti. I popolari del resto hanno trionfato nella Comunità di Madrid, in cui la governatrice uscente Isabel Díaz Ayuso ha superato la maggioranza assoluta e si lancia verso un terzo mandato senza la necessità di sostegni di altre formazioni, come invece avvenuto nei due precedenti. I conservatori mantengono anche il controllo di Murcia, un feudo tradizionale.

Da parte sua, il PSOE del premier Sanchez manterrà il controllo dell'Esecutivo regionale nelle Asturie e potrebbe riuscirci, in caso di determinate combinazioni post-elettorali, pure alle Canarie e in Navarra.