Maltempo

Spagna, nuove allerte meteo. Si cercano ancora i corpi delle vittime

Il re Felipe VI e il premier Sanchez visitano le zone più colpite dalle alluvioni - Il bilancio dei morti è destinato a salire

  • 3 novembre, 11:13
  • 3 novembre, 12:42
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Spagna, le immagini della tragedia

RSI Info 02.11.2024, 12:32

  • Keystone
Di: AFP/RSI Info 

Il re Felipe VI e il primo ministro Pedro Sánchez si recano oggi, domenica, nel sudest della Spagna, dove sono attese altre forti piogge dopo le inondazioni che negli scorsi giorni hanno ucciso oltre 200 persone. Duecento quattordici per l’esattezza, dopo che è stato ritrovato anche il corpo di una donna scomparsa a Letur (Albacete).

Cinque giorni dopo le piogge torrenziali che hanno flagellato soprattutto la Comunità Valenciana, e che il governo ha descritto come il peggior disastro naturale nella storia del Paese, continuano quindi le ricerche dei dispersi, lo sgombero delle strade e il ripristino delle infrastrutture distrutte dai torrenti di fango.

“Stiamo affrontando la sfida della nostra vita, ma troveremo le soluzioni”, ha dichiarato sabato il presidente conservatore della regione di Valencia, Carlos Mazón, che è stato criticato per aver inviato un avviso telefonico tardivo ai residenti martedì sera, anche se i servizi meteorologici avevano posto la regione in “allarme rosso” al mattino.

Domenica Mazón sarà presente insieme a Pedro Sánchez, Felipe VI e la Regina Letizia, che visiteranno le “aree colpite” dalle inondazioni. Il programma della visita non è ancora stato reso noto, ma secondo i media spagnoli potrebbero visitare Chiva e Paiporta, due delle zone più colpite.

La visita avviene in un momento in cui l’agenzia meteorologica spagnola (AEMET) ha emesso una nuova allerta arancione per forti piogge nella regione di Valencia, in particolare nell’area metropolitana valenciana, dove potrebbero cadere fino a 100 litri d’acqua per metro quadro (cioè 10 cm).

È stata emessa un’allerta rossa anche per la provincia di Almeria, in Andalusia (sud), a causa di “piogge torrenziali” che potrebbero causare “inondazioni”, secondo l’AEMET, che consiglia ai residenti di non viaggiare se non “strettamente necessario”.

Il bilancio delle vittime è destinato a salire

Secondo gli ultimi dati ufficiali, 214 persone sono morte a causa delle inondazioni. La stragrande maggioranza è morta nella regione di Valencia.

Le autorità si aspettano che il bilancio delle vittime aumenti, poiché altri corpi senza vita potrebbero trovarsi nei rottami delle auto accumulati nei tunnel e nei parcheggi sotterranei delle zone più colpite. Inoltre, il numero esatto dei dispersi rimane al momento sconosciuto.

Sul posto, la situazione per la popolazione rimane complicata, a causa dei danni causati dal maltempo alle infrastrutture di trasporto e di telecomunicazione. In molte località, le auto coperte di fango e i detriti sono ancora ammassati sulle strade.

Dispiegati migliaia di altri soldati e poliziotti

Per far fronte a questa situazione caotica, sabato Sanchez ha annunciato l’invio di 5’000 soldati in più nella regione, portando la forza totale a 7’500, il “più grande dispiegamento di forze armate mai fatto in Spagna in tempo di pace”, secondo il primo ministro. A questi soldati si aggiungeranno 5’000 fra poliziotti e guardie civili a sostegno dei 5’000 colleghi già presenti sul posto. Nel porto di Valencia è attesa anche una nave anfibia della Marina spagnola, dotata di sale operatorie.

02:12

Spagna, Sanchez chiede unità e invia rinforzi

Telegiornale 02.11.2024, 20:00

Furti e saccheggi

Secondo la polizia, sabato sera sono state arrestate altre venti persone per furto e saccheggio. Questi reati sono stati denunciati dalle autorità, che hanno promesso di ripristinare l’ordine.

“Alcune persone possono essersi sentite sole, indifese e non protette”, ha ammesso il signor Mazón sabato sera. Ma “voglio mandare un messaggio chiaro: aiuteremo tutte le famiglie”, ha aggiunto, insistendo sullo “spirito di solidarietà” dei residenti.

Venerdì e sabato migliaia di residenti si sono recati a piedi nei comuni più colpiti con pale e scope per aiutare le persone colpite. In alcuni luoghi, questi spostamenti hanno ostacolato i soccorsi intasando le strade.

Questa situazione ha portato le autorità a limitare l’accesso ad alcune località. Domenica, il governo valenciano ha limitato a 2’000 il numero di volontari autorizzati a recarsi nella periferia sud della città e ha ristretto l’accesso a 12 località.

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