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Almeno 213 morti, bufera sul governatore di Valencia

Mazón annuncia la creazione di 5 gruppi di risposta immediata ma continuano le polemiche - El Pais: si sarebbe defilato non dichiarando la catastrofe

  • 2 novembre, 19:52
  • 3 novembre, 09:50
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Spagna, Sanchez chiede unità e invia rinforzi

Telegiornale 02.11.2024, 20:00

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Di: ATS/ANSA/RSI Info 

Mentre continua ad aggravarsi il bilancio dell’alluvione che ha messo in ginocchio i comuni della cintura a sud di Valencia (al momento si contano almeno 213 morti, ma sono ancora tanti i dispersi), cresce la paura che nei garage ancora allagati i sub militari possano trovare molti altri cadaveri.

Il presidente della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, ha annunciato sabato sera la creazione di 5 gruppi di risposta immediata per alleviare le conseguenze dei danni delle inondazioni a Valencia. A tal fine, ha chiesto al governo di incorporare 7 ministri in queste squadre. “Stiamo attraversando il momento peggiore della nostra storia. Un momento di una dimensione che nessuno poteva immaginare”, ha affermato Mazón (Partito Popolare), facendo il punto sulla situazione a Valencia.

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Intanto non si placano le polemiche su Mazón: dopo aver sottovalutato l’intensità delle piogge e aver lanciato l’allarme con fatale ritardo, El Pais ha ricostruito che il governatore, malgrado la gravità assoluta dell’inondazione, non ha dichiarato ‘l’emergenza catastrofica’, il livello di mobilitazione più alto previsto dalla legge locale. Se lo avesse fatto, secondo lo statuto regionale, Mazon avrebbe “assunto il comando e la direzione esclusiva di tutte le attività di emergenza”. Diventando a quel punto non solo politicamente ma anche giuridicamente responsabile dell’intera operazione di lotta alle conseguenze della DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos, depressione isolata a livelli elevati). Il comando unico, invece, è passato all’assessore regionale responsabile della protezione civile Salomé Pradas. Sotto di lei, il massimo responsabile è il direttore dell’Agenzia Valenciana per la sicurezza, Emilio Argüeso, che candidamente ha ammesso di essere entrato nel posto di comando avanzato solo il giorno dopo l’alluvione. In pratica, la direzione tecnica del Cecopi, il Centro integrato di coordinamento operativo, il cervello delle operazioni di emergenza e di aiuto alle popolazioni, è stata esercitata nelle ore cruciali da José Miguel Basset, l’ispettore capo del Vigili del Fuoco di Valencia. Troppo poco, davanti al disastro del secolo.

Nella tarda serata di sabato è giunta la notizia che le autorità spagnole hanno deciso di limitare, domenica, la circolazione dei volontari in 11 comuni di Valencia a causa dell’allerta gialla per pioggia in questa zona (che potrebbe complicare la situazione) e per facilitare i lavori di emergenza. Lo riporta l’agenzia Efe. I comuni coinvolti sono Aldaia, Alaquàs , Picanya, Sedaví, Paiporta, Benetússer, Alfafar, Massanassa, Catarroja, Albal e Beniparrell, come riferito dal ministro dell’Ambiente Vicente Martínez Mus dopo l’ultimo incontro del Centro di coordinamento operativo integrato (Cecopi).

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Due vittime delle inondazioni si abbracciano davanti all'ingresso di un parcheggio bloccato dalle auto travolte dalle inondazioni improvvise a Paiporta, Valencia (2 novembre 2024)

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I volontari organizzati dalla Piattaforma del Volontariato potranno quindi andare a fornire aiuto alle popolazioni colpite solo dove non esiste l’allerta gialla.

La Guardia Civil, la Protezione Civile, la Polizia Nazionale e i diversi organismi coinvolti nell’emergenza hanno chiesto all’unanimità di adottare queste misure straordinarie con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini e facilitare i lavori di emergenza. La restrizione sarà in vigore dalla mezzanotte di domenica fino alle 23:59 dello stesso giorno.

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