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Strage di Ustica, "vi fu depistaggio"

Lo ha confermato la Cassazione, che ritiene pure accertata la tesi del missile quale causa dell'abbattimento del DC9 il 27 giugno del 1980

  • 22 ottobre 2013, 17:49
  • 6 giugno 2023, 15:02
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I resti del vilivolo dell'Itavia

  • REUTERS

La Cassazione ha stabilito che il “depistaggio” delle indagini sul disastro aereo di Ustica deve considerarsi “definitivamente accertato” e per questo serve un nuovo processo civile per valutare la responsabilità dei ministeri della Difesa e dei Trasporti nel fallimento della compagnia aerea Itavia, proprietaria a suo tempo del velivolo precipitato il 27 giugno del 1980.

L’organo di giustizia italiana ha così dato ragione al ricorso degli eredi della proprietà del vettore stesso. Inoltre, la stessa Suprema corte ha sottolineato che pure la tesi “del missile sparato da aereo ignoto”, quale causa dell’abbattimento del DC9 caduto al largo di Ustica, risulta “ormai consacrata” in giurisprudenza.

ANSA/LudoC.

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La Strage di Ustica

La Strage di Ustica è stato un disastro aereo avvenuto nel 1980 nei cieli di Ustica (in Sicilia), in cui morirono gli 81 passeggeri di un volo decollato dall’aeroporto di Bologna, appartenente alla compagnia aerea italiana Itavia. Il velivolo si squarciò in volo all’improvviso per poi scomparire in mare. Finora le tesi più accreditate sulla strage si sono suddivise principalmente fra l'ipotesi di un problema strutturale, di un coinvolgimento internazionale (in particolare francese, libico e statunitense) o di un attentato terroristico. Nel 2007 Francesco Cossiga , ex presidente della Repubblica Italiana e all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio dei ministri, attribuì addirittura l’esplosione ad un missile francese che avrebbe dovuto abbattere l’aereo su cui si trovava il dittatore libico Gheddafi. La tesi del cedimento strutturale è stata smentita, portando così un po’ più di chiarezza su di un mistero che si protrae da ormai oltre trent’anni.

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