Strage di Uvalde: “Fallimento della polizia”

La risposta della polizia alla strage di Uvalde in Texas del maggio 2022 è stata segnata da “una serie di errori, confusione, mancanza di coraggio e alla fine un fallimento”. Ad affermarlo è un rapporto reso pubblico ieri, giovedì, dal Dipartimento di giustizia statunitense che punta in particolare il dito contro la lentezza dell’intervento degli agenti. Nella sparatoria persero la vita diciannove allievi e due docenti di una scuola elementare.

“L’errore più significativo è stato che gli agenti che hanno risposto avrebbero dovuto capire subito che la sparatoria era in corso e sarebbero dovuti intervenire entrando nelle aule”. Da quando il killer è entrato nella scuola al momento in cui la polizia ha fatto irruzione sono, infatti, trascorso ben 77 minuti.

A causa di questo atteggiamento attendista, per più di un’ora “studenti e insegnanti feriti e spaventati sono rimasti intrappolati con il sospettato in due aule in attesa dei soccorsi”, ha ricordato il ministro della giustizia Merrick Garland in una conferenza stampa, elencando con serietà ciascuno dei momenti chiave in cui la polizia non è riuscita a prendere l’iniziativa.

“La leadership nelle forze dell’ordine è assolutamente fondamentale, soprattutto in questi momenti di grande difficoltà”, si legge ancora nel rapporto di 575 pagine che accusa i capi della polizia statale e locale di essere stati “assenti”.

Quella di Uvalde è stata la terza più grave sparatoria di massa in una scuola americana dopo quelle del Virginia Tech nel 2007 e della scuola elementare Sandy Hook nel 2012. Una strage che ha commosso e indignato l’America e che ha spinto la politica ad adottare la più significativa stretta bipartisan sulle armi da fuoco degli ultimi 30 anni.