Sale a quattro il bilancio dei morti nell'attentato di martedì a Strasburgo, con il decesso in ospedale di un altro dei feriti. Si tratta di Antonio Migalizzi, il giovane reporter italiano rimasto gravemente ferito alla testa. In coma farmacologico per giorni, ha lottato strenuamente contro la morte, dopo essere stato colpito da Cherif Chekatt, l'autore dell'attentato abbattuto dalla polizia giovedì.
Strasburgo, Chekatt abbattuto
Telegiornale 14.12.2018, 13:30
"Mi sono innamorato dell'Unione Europea. Sono molto, molto focalizzato e coinvolto in cose che stanno nascendo fortemente europeiste", aveva raccontato in un recente audiomessaggio ad una amica e collega. Nella registrazione, Migalizzi racconta di essere "molto appassionato di politica e giornalismo, anche se al momento lavoro più nell'intrattenimento radiofonico". E il suo sogno era di "di riuscire un giorno a farcela, l'idea è continuare a fare quello che faccio ora a Strasburgo ma in maniera continuativa, perché ancora non esiste un media service giovane che si occupi di Unione europea".
I luoghi dell'attentato nel centro di Strasbrgo
La città francese, nel pomeriggio, ha reso omaggio nella cattedrale strapiena di fedeli, cittadini e turisti alle vittime dell'attentato. Un momento intenso, durante il quale il vescovo Luc Ravel ha sottolineato che la violenza terrorista "ha colpito tutti, ha colpito la nostra capitale di Natale, Strasburgo", aggiungendo però che "ad essere ferita è stata anche l'Alsazia, la Francia, l'Europa e tutta l'umanità".
Continuano inoltre ad emergere particolari sui profili delle altre vittime: Anupong Suebsamarn, turista thailandese di 45 anni ucciso martedì sera da Chekatt, era in visita nella città con la moglie Naiyana. Erano arrivati il giorno prima, cambiando i loro programmi: il piano iniziale era quello di visitare Parigi ma le manifestazioni dei gilet gialli li avevano spaventati ed avevano ripiegato sulla città alsaziana.
Kamal Naghchband, profugo afghano colpito mentre passeggiava fra i banchi del mercatino con il bambino in braccio, è deceduto dopo alcune ore di morte cerebrale. Arrivato in Francia 15 anni fa, lavorava in un garage di Strasburgo nel quartiere di La Meinau. Martedì sera aveva chiesto di uscire in anticipo per portare la moglie e i tre figli a fare una passeggiata al mercatino di Natale.