Starship scrive la storia: la navicella spaziale di Elon Musk ha sfidato giovedì per la quarta volta i propri limiti e li ha superati. Il velivolo è uscito dall’atmosfera ed è riuscito ad rientrarci senza esplodere. Ma soprattutto, dopo decine di chilometri attraverso un plasma da 1’300 gradi celsius, la navicella è riuscita ad ammarare in posizione verticale nell’Oceano Indiano come previsto.
La sfida, titanica, che ha dovuto sopportare la nave è iniziata a un’altitudine di circa 100 chilometri quando, viaggiando a 27’000 chilometri all’ora ha incontrato gli strati più densi dell’atmosfera terrestre. L’enorme attrito ha fatto rapidamente aumentare la temperatura mentre Starship planava come previsto in posizione obliqua: è rimasta in traiettoria per la maggior parte del tempo e la nuvola di plasma che l’ha avvolta è rimasta pure stabile.
Il sogno l’ultima volta si era infranto ad un’altitudine di 65 chilometri; oggi li ha invece superati ampiamente.
Da 100 chilometri d'altitudine a 0
Razzo e navetta sono stati lanciati dalla base della SpaceX a Boca Chica, nel Texas meridionale. Tutto è avvenuto regolarmente: la navetta si è separata regolarmente dal razzo.
La navicella è stata progettata per future missioni verso la Luna e Marte.
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Notiziario 05.06.2024, 20:00