È di sei morti e 88 dispersi l’ultimo bilancio del potente terremoto che ha colpito ieri, martedì, l’isola di Taiwan. Lo hanno comunicano mercoledì le autorità locali.
La scossa, di magnitudo 6,4, ha toccato la città di Hualien – 120 chilometri a sud della capitale Taipei - poco prima di mezzanotte (verso le 17.00 in Svizzera), provocando anche 225 feriti.
L’epicentro a Hualien
L’epicentro è stato localizzato a circa 22 chilometri a nord-est della località che conta circa 100'000 abitanti, ad una profondità di circa 1 chilometro, comunica l’Istituto americano per il monitoraggio geologico (USGS).
I soccorritori hanno lavorato alacremente durante tutta la notte per liberare chi era rimasto intrappolato tra le macerie degli edifici crollati. Un imprecisato numero di dispersi si troverebbe tuttora bloccato in un ospedale militare.
Sono circa 40'000 le case rimaste senz’acqua corrente; quasi 2'000 quelle che si trovano senza corrente elettrica.
Stato di emergenza
Il presidente Tsai Ing-wen si è recato a Hualien per coordinare le operazioni di soccorso e sgombero, dando ordine di attivare la procedura per lo stato di catastrofe.
Si scava senza sosta
Il ricordo della catastrofe
Un terremoto di magnitudo 6,1 si era già verificato nella regione domenica, senza però provocare danni o feriti. Due anni fa, invece, oltre cento persone sono morte a causa di un sisma nel sud dell’isola, i cui abitanti hanno ancora ben impresso nei ricordi la scossa di magnitudo 7,6 del 1999: in quell’occasione i morti furono oltre 2'000.
Reuters/ludoC