La tempesta con forti nevicate e venti gelidi e impetuosi che ha colpito il sud dell’Ucraina parzialmente occupato e la Russia meridionale, lasciando due milioni di persone senza corrente, ha causato 10 morti e 23 feriti nella regioni di Odessa, Kharkiv, Mykolaiv e Kiev. Il nuovo bilancio diffuso martedì mattina dal Ministero dell’interno aggiorna quello fornito dal presidente Volodymyr Zelensky lunedì nel suo quotidiano messaggio serale alla nazione, che per il secondo giorno consecutivo ha dovuto fare riferimento non solo alla guerra in corso da 21 mesi ma anche alla situazione meteorologica. Ancora diverse centinaia di località risultano disconnesse dalla rete elettrica, già bersaglio degli attacchi con cui la Russia cerca di fiaccare la resistenza ucraina. Stando al governatore regionale Oleh Kiper, 2’500 persone hanno dovuto essere tratte in salvo nella sola zona di Odessa.
La tempesta ha colpito in modo particolare le coste del Mar Nero. In Russia e nella Crimea annessa da Mosca nel 2014 i morti sono almeno tre e quattro se ne contano anche in Moldova.
Il maltempo ha toccato inevitabilmente anche i soldati lungo un fronte anche metaforicamente quasi congelato da mesi. Nelle ultime settimane è l’esercito di Mosca ad aver ripreso l’iniziativa ad est, dove sta lentamente stringendo la sua morsa attorno ad Avdiivka (una decina di chilometri a nord di Donetsk) e spingendo in direzione di Kupyansk, riconquistata dagli ucraini nel settembre del 2022.