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Ucraina, alla guerra si aggiunge la tempesta

L’inverno irrompe con prepotenza nel conflitto con la Russia, mentre continua ad infuriare la battaglia di Avdiivka

  • 27 novembre 2023, 09:34
  • 4 dicembre 2023, 08:40

RG 07.00 del 27.11.2023 La corrispondenza di Stefano Grazioli

RSI Mondo 27.11.2023, 09:29

  • reuters
Di: AFP/pon

Nel suo quotidiano messaggio serale al Paese, Volodymyr Zelensky è stato costretto a parlare anche di meteo domenica. Una tempesta ha colpito il sud dell’Ucraina (parzialmente occupato) lasciando oltre 2’000 località senza corrente elettrica e paralizzando i trasporti lungo la costa del Mar Nero. Venti impetuosi e onde giganti non hanno risparmiato nemmeno la Russia meridionale e la Crimea annessa nel 2014, dove l’emergenza prosegue lunedì. L’acqua ha invaso le strade. Nella regione di Anapa, oltre il ponte di Kerch, condizioni estremamente sfavorevoli alla navigazione hanno fatto naufragare un cargo battente bandiera del Belize. La caduta di alberi ha perturbato il traffico ferroviario fino a Sochi. Il bilancio provvisorio in Russia è di quattro morti. Nei due Paesi sono due milioni in tutto i cittadini privati dell’approvvigionamento elettrico.

La pioggia e, più nord, la neve hanno ricordato che l’inverno è ormai padrone anche dei campi di battaglia e con temperature sotto lo zero complica le operazioni militari su ambo i fronti. Kiev teme inoltre che Mosca intensifichi la campagna volta - come un anno fa - a colpire le infrastrutture energetiche per fiaccare la resistenza ucraina nei mesi più freddi.

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Un mezzo ucraino posizionato ad Avdiivka

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Si continua comunque a combattere in particolare sul fronte orientale, dove infuria la battaglia di Avdiivka. Da alcune settimane le truppe russe hanno lanciato una nuova ondata di attacchi contro la città del Donbass, contesa sin dall’inizio del conflitto, particolarmente ben fortificata e che ha una duplice valenza: per il suo impianto carbonifero e perché è da quell’area che le truppe ucraine mantengono Donetsk sotto tiro di artiglieria. I bombardamenti sono quotidiani, dei 30’000 abitanti ne restano circa 1’350.

Ripetendo un copione tipico di una guerra di posizione, già visto nell’estate dello scorso anno a Severodonetsk e Lysychansk, e poi in seguito a Bakhmut, i progressi russi nel tentativo di accerchiamento sono particolarmente lenti e costosi in termini di vite umane e di materiale, per entrambi gli eserciti. Gli ucraini difendono ancora un settore largo circa otto chilometri. Domenica, lo Stato maggiore ucraino ha dichiarato che le sue forze hanno respinto attacchi da tre direzioni diverse. Blogger militari russi affermano invece che le truppe di Kiev hanno iniziato a ritirarsi dalla zona industriale a sud. Affermazioni che non possono essere verificate in maniera indipendente. Più a nord, le truppe russe spingono anche in direzione di Kupyansk, riconquistata dagli ucraini nel settembre dell’anno scorso.

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