I presidente ucraino Petro Porochenko ha confermato martedì il ritiro della maggior parte delle armi pesanti dall’est del Paese sia da parte governativa che da quella dei ribelli filorussi. La situazione rimane tuttavia tesa.
Conformemente agli accordi di Minsk 2, l’Ucraina, ha ancora ricordato il presidente, ha ritirato il suo arsenale bellico così come hanno fatto i ribelli. La tregua, in vigore da metà febbraio, è globalmente rispettata anche se sporadici combattimenti vengono segnalati quasi quotidianamente. Proprio come avvenuto nella notte su martedì a Chirokine, un villaggio a una decina di chilometri da Mariupol dove vi sono stati scontri di carri armati delle opposte fazioni.
Sul fronte diplomatico gli USA hanno denunciato, sempre martedì, il terrore che regna in Crimea e nell’est ucraino stigmatizzando l’occupazione pro russa e le continue violazioni dei diritti dell’uomo. Anche Londra critica le manovre del presidente russo Putin in Crimea e Ucraina. Gli attacchi verbali dell’Occidente alla Russia avvengono proprio mentre la NATO sta organizzando delle importanti manovre militari in Lettonia, Lituania e Estonia.
Red.MM/ATS/AFP/Reuters/Swing