La vendita dei prodotti alimentari provenienti dai terreni a rischio della Terra dei fuochi è stata vietata. Lo stabilisce un decreto “attivo da subito”, ha dichiarato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.
Da un’indagine compiuta dal Ministero delle Politiche agricole è emerso che "su un totale di 1.076 km quadrati di terreni mappati in 57 comuni, le aree ritenute sospette rappresentano soltanto il 2%, per un totale di 21,5 km quadrati", ma questo non contribuisce a tranquillizzare i consumatori e, di conseguenza, la grande distribuzione.
I coltivatori locali lamentano il fatto di essere ormai costretti a svendere i prodotti ortofrutticoli (tra gli altri patate, kiwi, noci) provenienti dalle zone comprese tra Napoli e Caserta, anche quando si trovano fuori dalle zone a rischio.
Intanto sono stati individuati anche “51 siti su cui si deve intervenire con misure di salvaguardia", ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, sottolineando che "entro 90 giorni, con un altro decreto, verranno effettuate indagini per indicare i terreni 'no food', cioè interdetti alla produzione alimentare”.