Un terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito all'alba di lunedì la Turchia meridionale e la vicina Siria, uccidendo 284 persone in Turchia e 237 persone in territorio siriano (stando agli ultimi bilanci, destinati però ad aggravarsi ulteriormente). Si contano 147 vittime anche nelle zone siriane controllate dai ribelli. I feriti si contano a migliaia. Il movimento tellurico ha provocato gravissimi danni a edifici e infrastrutture, stando a quanto riferiscono i rapporti ufficiali.
I feriti sono centinaia
Secondo l'istituto sismologico americano USGS, il sisma è avvenuto alle 4.17 ora locale (le 2.17 in Svizzera), a una profondità di circa 17,9 chilometri. L'epicentro si trova nel distretto di Pazarcik, nella provincia di Kahramanmaras (sud-est), a circa 60 km in linea d'aria dal confine siriano. Nella provincia turca di Gaziantep parte di una storica fortezza, patrimonio dell'UNESCO, è collassata subendo danni ingentissimi.
"Sentiamo voci qua e là. Pensiamo che forse 200 persone siano sotto le macerie", ha detto un soccorritore inviato davanti a un edificio distrutto di Diyarbakir, secondo le immagini trasmesse dal canale NTV. Nella zona ribelle di Idlib, nel nord della Siria, i soccorsi hanno dichiarato di essere alla ricerca di decine di persone ancora sepolte tra le macerie.
Edifici distrutti dal terremoto di lunedì notte in una provincia meridionale della Turchia
Secondo un funzionario del Ministero della Salute di Damasco, citato dall'agenzia ufficiale Sana, ad Aleppo, seconda città nel nord del Paese, ad Hama (al centro) e a Latakia le vittime sono decine e la scossa tellurica ha provocato scene di panico nel nord della Siria, dove i residenti si sono precipitati fuori, nonostante le piogge torrenziali, così come nel vicino Libano e a Cipro, dove le scosse sono state avvertite nettamente.
I Caschi Bianchi, soccorritori impegnati nelle aree ribelli in Siria, hanno definito “disastrate” le regioni settentrionali e hanno invitato le organizzazioni umanitarie internazionali a “intervenire rapidamente” per aiutare la popolazione locale.
Una moschea crollata a Malatya
Si tratta del terremoto più forte registrato in Turchia dal sisma del 17 agosto 1999, che provocò la morte di 17'000 persone, di cui mille soltanto a Istanbul. In Siria non se ne registrava una tanto violento invece dal 1995.
Allerta tsunami e treni fermi in Italia
Inoltre, a seguito del sisma, era scattato l’allerta tsunami in Italia, poiché le autorità locali si aspettavano un’onda d’impatto sulla costa siciliana. La protezione civile della Sicilia aveva invitato " i cittadini ad allontanarsi dal litorale basso‚ da zone portuali‚ e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione", ma poi l'ondata giunta sui litorali dell'isola è stato molto meno rilevante del previsto e non ha causato gli ingenti danni temuti. Le Ferrovie dello Stato italiane hanno comunicato un arresto temporaneo della circolazione ferroviaria a scopo cautelativo, dalle 6.30, nelle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia; il traffico su rotaia è tornato alla normalità poco prima delle 7.20.
Notiziario 06.00 del 06-02-2023
RSI Info 06.02.2023, 07:27
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