In Germania, a partire dal primo giugno fino alla fine di agosto, il costo dell'abbonamento mensile dei mezzi pubblici per tutti i treni regionali scenderà a 9 euro. Questa formula verrà chiamata "9-Euro-Ticket".
L'iniziativa è stata voluta dal governo di Olaf Scholz per ridurre la pressione provocata dal prezzo della benzina e di tutte le altre fonti di energia, nonché per dare una risposta alla questione climatica. Non tutti sono però d'accordo, ad esempio Franziska Ziegles, dell'associazione dei pendolari pro-Bahn, teme gli effetti dei 2 miliardi e mezzo che questo progetto farebbe perdere alle ferrovie e alle aziende.
Nonostante le voci discordanti, l'idea è giunta anche all'orecchio della Svizzera dove, ad esempio, il consigliere nazionale Matthias Aebischer (PS) ritiene che i trasporti pubblici dovrebbero essere resi più a buon mercato anche su suolo elvetico. Ueli Stückelberger, direttore dell'Unione dei trasporti pubblici (UTP), non è invece entusiasta: "Abbiamo una buona offerta e vogliamo una soluzione sostenibile: l'abbonamento da 9 euro non lo è di certo".
Anche per l'Associazione traffico e ambiente (ATA) l'introduzione di un biglietto di risparmio speciale temporaneo non è una buona opzione. "In Svizzera abbiamo un sistema di trasporto pubblico ben collaudato e disponiamo di offerte che già funzionano", afferma il direttore Andreas Gautschi.
L'organizzazione del settore dei trasporti pubblici Alliance SwissPass ha inoltre invitato a ritenere altamente irrealistico il finanziamento di un biglietto fortemente scontato come quello da 9 euro. Questo, soprattutto nel contesto della crisi del coronavirus, con meno persone che usano treni e bus, incidendo pertanto sul rapporto tra costi e ricavi.