L'Unione Europea ha deciso oggi (lunedì) all'unanimità di non prorogare la validità delle sanzioni che aveva decretato negli ultimi anni (nel 2011 in particolare) contro 170 personalità e tre imprese bielorusse, fra cui il presidente Alexander Lukashenko. Restrizioni ai visti e congelamento dei beni erano già stati sospesi a fine ottobre, in risposta alla liberazione di prigionieri politici da parte di Minsk.
Un tempo definito dagli Stati Uniti "l'ultimo dittatore d'Europa", accusato di mettere la museruola all'opposizione e alla stampa nonché di violazioni dei diritti umani, Lukashenko ha dato diversi segnali distensivi nel 2015, proponendosi in particolare come mediatore nella crisi ucraina.
La decisione dei Ventotto lascia in vigore per altri 12 mesi solo un embargo sulle armi e i provvedimenti contro quattro individui direttamente coinvolti nella sparizione di due oppositori.
pon/ATS