Dopo la crisi senza precedenti del 2015, la Grecia è nuovamente confrontata con l’emergenza migranti. Gli arrivi dalla Turchia sono aumentati dalla scorsa estate e l’accordo tra Europa e Ankara non ha impedito nuove partenze verso il Vecchio continente.
Al momento i 5 hotspot sulle isole greche ospitano quasi 35'000 migranti. Numeri troppo grandi per posti troppo piccoli, dove spesso manca l’essenziale e dove si moltiplicano episodi di razzismo ma anche di violenza tra gli stessi migranti. Alcune ONG hanno denunciato casi di tentativo di suicidio tra i bambini, gli esseri più fragili in questa crisi; ma si parla anche di prostituzione minorile e stupri tra i migranti.
Questi campi spesso sono terra di nessuno e nonostante dipendano dal Governo, polizia e militari non sono in grado di garantire la sicurezza. Anche per noi giornalisti è difficile comprendere con chiarezza la situazione: le ONG si aprono a fatica, perché devono riuscire a mantenere degli equilibri che sono molto precari, e spesso hanno le mani legate mentre le risorse sempre insufficienti.
Paola Nurnberg