Donald Trump, ben lungi dal voler concedere la vittoria a Joe Biden e dal prepararsi a fargli posto alla Casa Bianca, ha avviato quella che molti esperti avevano preannunciato come "una notte dei lunghi coltelli", andando a colpire il primo di una serie di figure di alto livello nell'amministrazione USA, che erano state oggetto delle sue critiche nelle ultime settimane: la prima testa a cadere è quella di Mark Esper, il capo del Pentagono, silurato e sostituito nel ruolo di segretario alla difesa dall'attuale capo dell'antiterrorismo Christopher Miller. Esper si era opposto in particolare al ricorso all'esercito contro le proteste di Black Lives Matter, dopo la morte del nero George Floyd.
Mark Esper
Fra i prossimi "candidati a perdere il posto" ci sono anche William Barr, ministro della giustizia, Christopher Wray, capo dell'FBI, e Gina Haspel, direttrice della CIA, ma anche l'uomo faro della lotta al COVID-19, il dottor Anthony Fauci.