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Trump chiede di sospendere la legge contro TikTok

Il presidente eletto ha scritto alla Corte suprema per fermare l’esame della norma e trovare una soluzione negoziata con la società madre cinese

  • 28.12.2024, 12:11
  • 28.12.2024, 12:46
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RG 12.30 del 28.12.2024 La corrispondenza di Cristiano Valli

RSI Info 28.12.2024, 12:46

  • Keystone

Donald Trump ha chiesto venerdì alla Corte Suprema degli Stati Uniti di sospendere la legge per vietare TikTok negli Stati Uniti se la sua società madre cinese non lo venderà. In una lettera scritta dagli avvocati di Trump e inviata alla Corte Suprema, il presidente eletto afferma di opporsi a questa misura “in questo momento” e di voler risolvere la situazione una volta tornato alla Casa Bianca il 20 gennaio, giorno in cui il divieto dovrebbe entrare in vigore.

“Il presidente Trump non sta prendendo posizione sul merito della controversia”, sostengono i legali di Trump, “invece, esorta la Corte a sospendere la data effettiva di entrata in vigore del provvedimento, per consentire all’amministrazione entrante di cercare un risultato negoziato che eviti la chiusura di TikTok a livello nazionale”, aggiunge la lettera.

Ad aprile, il Congresso ha votato a stragrande maggioranza a favore di una legge che impone alla società madre di TikTok, ByteDance, di vendere le sue attività negli Stati Uniti entro il 19 gennaio, pena il divieto di utilizzo dell’app. La legge è stata concepita per impedire alle autorità cinesi di spiare e manipolare gli utenti di TikTok, che vanta 170 milioni di utenti negli Stati Uniti.

TikTok, che ha ripetutamente negato di aver trasmesso informazioni al governo cinese, si è rivolta alla Corte Suprema, che ha una maggioranza di giudici conservatori. A metà dicembre, la Corte Suprema ha accettato di esaminare la costituzionalità di questa legge il prossimo 10 gennaio.

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USA vs TikTok

Telegiornale 24.04.2024, 12:30

L’incontro tra Trump e i vertici di TikTok

Donald Trump ha recentemente incontrato il direttore generale di TikTok, Shou Zi Chew, nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, e ha espresso il suo sostegno al social network in diverse occasioni. Inizialmente contrario all’applicazione, il futuro presidente ritiene che essa gli abbia permesso di raggiungere un pubblico giovane e ha recentemente dichiarato di avere un “debole” per essa.

“Il presidente Trump è l’unico che ha l’esperienza per raggiungere accordi, il mandato delle urne e la volontà politica di negoziare una soluzione per salvare la piattaforma, affrontando al contempo le preoccupazioni di sicurezza nazionale espresse dallo Stato”, spiega la lettera dei suoi avvocati, inclusa nel fascicolo all’esame della Corte Suprema.

Nel loro ricorso, TikTok e ByteDance sostengono che “il Congresso ha emanato una restrizione massiccia e senza precedenti alla libertà di parola”. Inoltre, fanno notare che la legge entrerà in vigore alla vigilia dell’insediamento di Donald Trump.

Come scrivono gli avvocati del futuro presidente nella loro lettera: “Questa sfortunata tempistica impedisce al presidente Trump di gestire la politica estera degli Stati Uniti e di cercare un risultato che protegga la sicurezza nazionale e al contempo salvaguardi una piattaforma di social network che fornisce un servizio popolare a 170 milioni di americani per esercitare i loro diritti fondamentali ai sensi del Primo Emendamento” della Costituzione, relativo alla libertà di parola.

Trump cercò di vietare TikTok nel 2020

Donald Trump ha cercato di vietare TikTok nell’estate del 2020, durante il suo primo mandato, con ordini esecutivi che non hanno portato a nulla. Da allora ha cambiato idea, invitando gli utenti a votare per lui. Il repubblicano vede TikTok come un’alternativa a Facebook e Instagram, le due piattaforme Meta che lo hanno temporaneamente escluso dopo che i suoi sostenitori hanno preso d’assalto il Campidoglio il 6 gennaio 2021.

In una lettera separata, anch’essa depositata presso la Corte Suprema, una coalizione di associazioni - tra cui la potente organizzazione per i diritti civili ACLU - ha dichiarato di opporsi alla legge, che a loro avviso viola la libertà di espressione degli utenti dell’app. “Un simile divieto non ha precedenti nel nostro Paese e, se attuato, causerà un’interruzione con conseguenze di vasta portata nella capacità degli americani di interagire con i contenuti e il pubblico di loro scelta online”, hanno scritto.

Una delle soluzioni previste nel caso in cui la legge venisse confermata sarebbe la vendita delle azioni di ByteDance a investitori non cinesi, possibilità che la società ha sempre respinto, soprattutto perché l’acquisto dell’attività statunitense, con i suoi 170 milioni di utenti, sarebbe molto oneroso.

RG 12.30 del 28.12.2024

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