Ha scatenato una bufera politica e mediatica la battuta di caccia di Donald Trump junior, figlio del presidente americano. Mentre quest’ultimo fa discutere tutto il pianeta con dazi introdotti e poi rimossi e ripetute minacce di guerra economica, a 47 anni, il figlio omonimo poco prima di Natale avrebbe sparato e ucciso uccelli rari in Veneto. Come se non bastasse, non solo il numero degli animali abbattuti supererebbe i limiti di legge, ma per andare a caccia in Italia anche il figlio dell’inquilino della Casa Bianca deve avere l’apposita licenza, che però è rilasciata …solo a chi risiede in territorio italiano.
Il consigliere regionale veneto di Alleanza Verdi Sinistra Andrea Zanoni ha reso noto all’ANSA martedì di aver presentato ai Carabinieri forestali di Mestre la denuncia sulla battuta di caccia di Trump junior nella Laguna di Venezia. Secondo il politico veneto, uccidendo uccelli protetti (come la casarca) il figlio di Trump sarebbe incorso in un reato di natura penale, oltre che amministrativo. Inoltre, la regione Veneto impone un calendario venatorio diverso per ogni specie - altro aspetto trascurato da Donald jr.
A Zanoni fanno eco i deputati del Movimento 5 Stelle, pronti a redigere un esposto alla magistratura e un’interrogazione sulla libertà di sparare ad animali rari – senza informarsi sulle direttive vigenti – che si è preso “l’altro Donald”. “Siamo particolarmente preoccupati e inorriditi dalle immagini del video diventato virale nelle ultime ore, nel quale il figlio del presidente degli Stati Uniti sembra partecipare a una battuta di caccia nella Laguna di Venezia. (…) Le immagini ritrarrebbero Trump Jr. cacciare le anatre, cosa peraltro vietata ai non residenti, in un’area tutelata e mostrare gli animali abbattuti, lasciando intravedere anche un esemplare molto raro, protetto in tutta Europa dalla direttiva dell’Unione Europea - già costata una procedura d’infrazione al nostro Paese - e dalla legge italiana, che ne sanziona penalmente l’abbattimento e la detenzione”, scrivono tre esponenti dei 5 Stelle.
Attivi nella Commissione Agricoltura alla Camera, Alessandro Caramiello, Susanna Cherchi e Sergio Costa stigmatizzano duramente la vicenda lanciando la “palla” nel campo di Giorgia Meloni: “Crediamo che il tanto sbandierato ruolo internazionale dell’Italia e i buoni rapporti con l’amministrazione Trump del governo Meloni non possano in alcun modo trasformare il nostro Paese nel giardino personale del presidente USA e della sua famiglia, né nella loro tenuta di caccia. Siamo pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica e a portare il caso in Parlamento con un’interrogazione al ministro (dell’Ambiente e della sicurezza energetica) Gilberto Pichetto Fratin poiché è necessario che venga in Aula alla Camera a riferire su questa inquietante vicenda”, concludono i deputati.
Il ministro ha già commentato la presunta violazione, affermando di essere “in attesa di un rapporto per saperne di più e avere tutte le informazioni” sul caso.
Modem del 04.02.2025 - I dazi di Trump e le loro ricadute
RSI Info 04.02.2025, 10:26
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