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Trump mette dazi, in Ohio li pagano

La testimonianza di due produttori di soia del Midwest - Le tasse doganali contro la Cina si fanno sentire, ma loro difendono il protezionismo del presidente

  • 19 settembre 2018, 15:11
  • Oggi, 00:17
03:17

RG 18.30 del 18.09.2018: Dazi USA e controdazi - Midwest, il granaio d’America, il reportage di Emiliano Bos

RSI Info 19.09.2018, 10:16

  • Emiliano Bos/RSI

“Per l’economia globale è necessario il libero scambio…Se posso coltivare semi di soia ma poi non sono competitivo sul mercato, allora devo trovare altro da fare”.

A parlare non è un economista. Ma il signor Tim Stubbin, 65 anni, che la soia la produce da sempre insieme al fratello George. Lo incontro mentre sta manovrando il suo camion. George con la pala spinge questi chicchi giallognoli verso un tubo aspiratore. Il carico di semi è quasi pronto. Tim lo sta per portare a un consorzio agricolo per la vendita. Ma vale il 20% in meno da quando Donald Trump ha introdotto i dazi contro la Cina, per la prima volta lo scorso luglio. Pechino ha reagito colpendo i prodotti agricoli. E i due fratelli coltivatori – qui nel cuore del Midwest, il granaio d’America – ne pagano le conseguenze. Nel vero senso della parola. Pagano di tasca propria, complice una stagione abbondante che ha parzialmente indebolito il prezzo di questi semi.

Midwest: il granaio d'America fa i conti con i dazi di Trump

Per chilometri, lungo l’autostrada che taglia in orizzontale da Indianapolis verso la Costa Atlantica, queste piante leguminose accendono di verde il paesaggio. Che è puntellato da torri di lamiera metallica: i silos dell’Ohio diventano cilindri argentei accesi dai raggi obliqui del sole.

Questa terra di contadini e allevatori ha scelto Trump nel 2016. In campagna elettorale lui aveva promesso di proteggerli. E loro ora subiscono le conseguenze del protezionismo. USA e Cina si sfidano a colpi di dazi per miliardi di dollari sui rispettivi import.

Nelle ultime ore l’ennesima bordata di Trump. E la risposta a stretto giro della Cina.

Nei campi – di soia ma anche di battaglia, in questa guerra commerciale – restano Tim e George. Convinti che Trump abbia ragione. E che difenda i loro interessi. Noi, dicono, siamo pronti a pagare.

Emiliano Bos

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