Annunciati nei giorni scorsi, domenica sono iniziati i pattugliamenti militari congiunti di Turchia e Stati Uniti nel nord-est della Siria. La missione, concordata un mese fa, prevede la creazione di una zona di sicurezza per allontanare le milizie curde dell’YPG, alleate di Washington nella lotta all’autoproclamato Stato islamico ma ritenute “ostili” da Ankara.
Sei carri armati turchi hanno oltrepassato il confine unendosi a mezzi militari americani, per il primo pattugliamento terrestre nella regione a est dell'Eufrate. Una missione, questa, che non ha mancato di sollevare le critiche di Damasco. Nei giorni scorsi sono iniziate anche perlustrazioni aeree congiunte tra le due forze armate.
Stando al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, la creazione di questa zona cuscinetto, di una profondità di 30 chilometri e una larghezza di 450 in territorio siriano, è indispensabile e dovrebbe poter ospitare in futuro 3,6 milioni di rifugiati siriani, attualmente riparati in Turchia.