Un pedaggio al San Gottardo? La fresca bocciatura al Consiglio degli Stati della mozione di Marco Chiesa (UDC/TI) che auspicava una tassa “indolore” per gli svizzeri che transitano dal tunnel alpino rimanda, ma non esclude l’ipotesi della gabella. Non sarebbe del resto un’eccezione, nel panorama europeo delle gallerie a pagamento dove il “prelievo” non sembra frenare l’aumento dei transiti.
È così al tunnel del Monte Bianco, i cui 11’611 metri tra Italia e Francia sono stati percorsi da 1,732 milioni di veicoli nel 2022 (per un traffico giornaliero medio pari a circa 5’000, con punte nei mesi estivi ed invernali). Nemmeno il ritocco della tariffa a inizio anno, da 48,80 a 52,30 euro per le auto, sembra aver raffreddato i passaggi. Al contrario, nei primi quattro mesi del 2023 i transiti dal Bianco sono cresciuti 16% e l’anno dovrebbe chiudersi con un deciso incremento, vista anche la decisione di rinviare al 2024 i quasi quattro mesi di chiusura per il rifacimento di due porzioni di volta.
Il Monte Bianco lascia il segno
Nel panorama europeo delle gallerie a pagamento quella del Monte Bianco è la più cara. Per imboccarla da Courmayeur a Chamonix occorre, come detto, versare 52,30 euro, mentre in senso opposto si paga un po’ meno: 51,50 euro. Tariffe pesanti, ancora in linea con il fatto di essere stata la galleria stradale più lunga del mondo dal 1965 e fino al 1980 quando i tunnel del Frejus (12’895 metri), tra Savoia e Piemonte, e quello del San Gottardo (16’942 metri) le strapparono il primato.
La scia notturna del traffico al San Gottardo
Da record è del resto anche il numero dei mezzi che attraversa ogni anno il tunnel autostradale del San Gottardo: 6,5 milioni di veicoli, di cui 700’000 TIR. L’evoluzione, nei suoi oltre quarant’anni d’esistenza, è stata inarrestabile: il traffico giornaliero medio è passato da 7’902 passaggi nel 1981 a 18’621 nel 2022. Ma per attraversare la montagna, da Airolo a Göschenen, è sufficiente la vignetta da 40 franchi che dà accesso a tutta la rete autostradale elvetica.
A livello di tariffe il secondo tunnel alpino più caro è quello del Gran San Bernardo (lungo 5’798 metri). Inaugurato il 19 marzo 1964, il collegamento tra Bourg-Saint-Pierre (Vallese) e Saint-Rhémy-en-Bosses (Valle d’Aosta), è stato il primo tunnel stradale a bucare la barriera alpina. Il traforo del Monte Bianco aprì infatti un anno dopo, il 19 luglio 1965. Per percorrere i 5’798 metri dell’unica canna a doppio senso di marcia l’automobilista deve pagare 31 franchi (solo andata) e 50 (per andata e ritorno). Al costo di 125 franchi è possibile acquistare 10 passaggi, da consumare entro 2 anni. Per i frontalieri è stato pensato un abbonamento da 50 passaggi al costo di 300 franchi, nominativo e valido per 40 giorni.
Il tunnel del Gran San Bernardo dall'entrata vallesana di Bourg-Saint-Pierre
Anomala, nel contesto generale, è anche gestione che per il versante svizzero è affidata alla società Tunnel du Grand-Saint-Bernard SA e per quello italiano alla Società italiana traforo del Gran San Bernardo SPA. La SISEX SA si occupa invece della ripartizione paritaria dei proventi tra le due concessionarie private. Nel 2022, come riferito dalla stessa SISEX, il tunnel è stato attraversato dalla cifra record di 850’000 veicoli. Anche il Gran San Bernardo deve fare i conti con gli acciacchi dell’età e quest’anno sono iniziati i lavori di sostituzione della soletta sopra la carreggiata con chiusure in notturna per evitare disagi all’utenza.
L’Austria, tra vignetta e pedaggio
Se anche il tunnel del San Gottardo dovesse diventare a pagamento, la situazione futura potrebbe richiamare quella dell’Austria dove autostrade, o superstrada, sono soggette all’obbligo di vignetta. Il costo annuo del bollino, che come in Svizzera va esposto sul parabrezza, è di 93,80 euro per i veicoli con peso fino a 3,5 tonnellate (o di 28,20 euro per il bimestrale e di 9,60 euro per una validità 10 giorni). La vignetta austriaca non dà tuttavia libero accesso alle gallerie più lunghe che, pagando, possono essere utilizzate anche senza vignetta. Il singolo transito più elevato, pari a 11,50 euro, è quello prelevato se si vuole percorrere i 13’972 metri del tunnel dell’Arlberg che collega Tirolo e Voralberg. Si tratta della galleria stradale più lunga dell’Austria e al momento dell’inaugurazione, nel 1978, della più lunga al mondo. Dopo 45 anni anche questa infrastruttura mostra segni di invecchiamento ed è infatti chiusa dalla scorsa fine di aprile (lo sarà fino al 6 ottobre) per lavori di risanamento. Il numero di veicoli che vi transitano è in media di 8’000 al giorno, grossomodo la metà di quelli che passano dal San Gottardo. Per chi la usa più volte è conveniente staccare la carta annuale del valore di 114 euro (74 per i possessori di vignetta).
Il tunnel dell'Arlberg, qui inaugurato nel 1978, è stato per due soli anni il più lungo del mondo
Sempre in Austria, ci sono i due tunnel ravvicinati sull’autostrada A10, tra la Carinzia e Salisburgo. Il ticket per imboccarli entrambi è di 13,50 euro (di 7 euro per uno solo). La prima galleria, quella del Tauern, è lunga 6’546 metri ed è stata inaugurata nel 1974; la seconda, quella del Katschberg, è lunga 5’898 m ed è percorribile dal 2009.
Nel mezzo, per lunghezza e tariffa, troviamo lungo l’autostrada austriaca A9, la Pyhrn Autobahn, due altre gallerie a pagamento: quella del Gleinalm (8’320 metri tra Linz e Graz) costa 10,50 per singolo transito, quella del Bosruck (5’500 metri tra Alta Austria e Stiria) richiede 6,50 euro a passaggio. Anche qui è possibile acquistare una carta annuale per entrambi i tunnel a 114 euro (idem 74 euro, con vignetta).
L’elenco dei tunnel austriaci soggetti a pedaggio comprende anche le Caravanche o Karawanken, tunnel di 7’864 m al confine tra Austria e Slovenia. Per il singolo passaggio bisogna pagare 7,80 euro oppure è possibile acquistare per 35,10 euro una carta mensile che dà diritto a 14 transiti. Anche quest’opera sarà potenziata con la costruzione di una seconda canna, che sarà pronta nell’estate del 2025.
Traffico al Brennero bloccato dagli attivisti lo scorso 29 luglio
Infine, anche se non si tratta di un tunnel singolo ma di un’intera autostrada non coperta dalla vignetta, non si può non citare il valico del Brennero che nel 2022 ha visto transitare 2,4 milioni di mezzi pesanti e 11 milioni di veicoli leggeri. Per viaggiare lungo i 25 km e attraversare la trentina di gallerie unidirezionali e le quattro a doppia canna tra il confine italiano e Innsbruck, l’automobilista deve versare 11 euro (anche in questo caso per gli abitudinari c’è la carta annuale da 114 euro e di 74 per chi ha già il bollino).
Anche l’Islanda nel club dei pedaggi
Il quadro delle gallerie soggette a gabella in Europa comprende anche l’istriano Ucka Tunnel sulla A8 in Croazia. Oltre al pedaggio autostradale calcolato, come in Italia, sulla distanza, in alta stagione per attraversare questa galleria di 5’062 m viene prelevata una tariffa di 35 kune (circa 4,5 euro). Allontanandoci ancora di più dal territorio alpino, può essere citato il Liefkenshoektunnel, in Belgio, tra Anversa e Beveren, due canne di 1’370 m che passano sotto il fiume Schelda. Il sistema di tariffe adottato è basato sull’altezza dei mezzi: per quelli inferiori a 3 metri, ossia le automobili, vengono prelevati 7 euro. Ancora più lontana c’è l’Islanda, dove esiste una sola galleria a pedaggio situata nel nord dell’isola. Gli automobilisti che vogliono accorciare la strada per raggiungere la città di Akureyri, nel fiordo di Eyjafjörður, possono prendere il tunnel del Vaðlaheiðargöng (7’500 m): il prezzo non è raggelante, 1’650 corone islandesi, circa 11 franchi.
In attesa di vedere che strada imboccherà il San Gottardo, già ora si può dire che gli esempi, in un senso o nell’altro, non mancano.
Pedaggio al San Gottardo, questo è il dilemma
Modem 21.09.2023, 08:30
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