Con lo slogan “Canarias tienen un limite” (ossia “le Canarie hanno un limite”), decine di migliaia di residenti nelle otto isole hanno preso parte a mobilitazioni simultanee oggi, sabato, per protestare contro il turismo di massa che, denunciano, sta sommergendo l’arcipelago e impoverendo il territorio.

Un momento della dimostrazione svoltasi a Santa Cruz de Tenerife
Alle autorità rivolgono la richiesta di limitare il numero dei turisti. “Non siamo contro il turismo. Chiediamo semplicemente di cambiare il modello attuale, che consente una crescita illimitata” dello stesso, ha sottolineato uno dei manifestanti ai microfoni della televisione spagnola TVE.
I dimostranti, in particolare, chiedono che i residenti abbiano voce in capitolo nelle decisioni concernenti il turismo. Richiesto è anche lo stop alla costruzione di due nuovi hotel a Tenerife, l’isola più grande e sviluppata dell’arcipelago.

Il turismo di massa, affermano i manifestanti, è anche all'origine di un'impennata dei prezzi degli alloggi
A fronte di una popolazione di 2,2 milioni di persone, le Canarie hanno accolto lo scorso anno ben 16 milioni di visitatori. Quattro abitanti su 10 lavorano nel turismo, che corrisponde a oltre un terzo del prodotto interno lordo. Ma il settore, affermano i manifestanti, non distribuisce ricchezza fra la popolazione e provoca un’impennata dei prezzi degli alloggi.
Fra le misure immediate rivendicate dai dimostranti figurano l’introduzione di una “ecotassa” a carico dei turisti e norme che consentano a residenti e lavoratori un accesso preferenziale alle case.

Destinazione purgatorio
Telegiornale 20.04.2024, 20:00