La riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU a New York sull’ex spia russa avvelenata ha visto britannici e americani accusare i russi e questi ultimi rimandare tutto al mittente. L’ambasciatore di Londra Jonathan Allen ha dichiarato, mercoledì sera, che l’accaduto è una "violazione dell'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite" e un "attacco sul suolo britannico".
Gli ha risposto l'ambasciatore di Mosca all'ONU Vassily Nebenzia, sostenendo che "è totalmente inaccettabile lanciare accuse ingiustificate". Nebenzia ha aggiunto che "ci è stato dato l'ultimatum per ammettere che abbiamo commesso un crimine. Noi non parliamo il linguaggio dell'ultimatum e non lasciamo che ci si parli in questi termini”, chiedendo "le prove materiali" di quanto affermato da Londra.
Le sue affermazioni hanno indotto Washington a sostenere i britannici, per voce dell’ambasciatrice americana Nikki Haley. La Haley ha detto che gli USA sono "assolutamente solidali con il Regno Unito", ritenendo "Mosca responsabile" di quanto accaduto all’ex spia russa in territorio britannico.
ATS/Reuters/AFP/EnCa