Gli Stati Uniti, la settimana scorsa, hanno sospeso la fornitura a Israele di un carico di bombe, dopo la mancata risposta dello Stato ebraico alle preoccupazioni di Washington su un’offensiva pianificata a Rafah.
Lo ha reso noto, sotto anonimato, un alto funzionario dell’amministrazione Biden. “Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva su come procedere”, ha aggiunto. La consegna in questione consisteva in 1’800 bombe del peso di 907 chili ciascuna e 1’700 ordigni da 225 chili.
da RG 07.00 dell’08.05.2024
RSI Info 08.05.2024, 08:12
Contenuto audio
Gli Stati Uniti hanno chiaramente palesato di non sostenere una vasta offensiva a Rafah, senza un piano credibile per la protezione dei civili rifugiatisi nell’area. L’attenzione di Washington è “particolarmente rivolta” agli effetti delle bombe più pesanti e “all’impatto che potrebbero avere in ambienti urbani densi, come abbiamo visto in altre parti di Gaza”, ha affermato la stessa fonte.
Il Dipartimento di Stato americano sta ora esaminando anche l’ipotesi di altri trasferimenti di armi, fra le quali anche bombe di precisione guidate a distanza.
Ieri, martedì, le forze israeliane hanno schierato carri armati a Rafah, assunto il controllo del valico di frontiera con l’Egitto e chiuso i due principali punti d’accesso nella zona per gli aiuti umanitari; una misura giudicata “inaccettabile” dagli Stati Uniti.
E mercoledì mattina Israele ha annunciato la riapertura del valico di Kerem Shalom con Gaza sud per l’ingresso degli aiuti umanitari. Lo ha fatto sapere il COGAT, l’ente israeliano per i Territori, ricordando che era stato chiuso “per il lancio dei razzi di Hamas nell’area”. “Camion dall’Egitto con aiuti umanitari donati dalla Comunità internazionale - ha aggiunto il COGAT - stanno già arrivando al valico”. “Dopo le ispezioni di sicurezza - ha spiegato - saranno trasferiti nel lato di Gaza del valico”.
Gli USA bloccano le armi per Israele
Telegiornale 08.05.2024, 20:00