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USA, polizia di nuovo sotto accusa

Il video di un fermo che ha causato la morte di un uomo rilancia le proteste per i metodi impiegati dalle forze dell'ordine

  • 28 aprile 2021, 22:36
  • 22 novembre, 17:07
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Un fermo immagine del video girato con la body cam di uno degli agenti

Di: ATS/ludoC 

Immobilizzato con la faccia a terra per quasi cinque minuti e soffocato da un agente che preme sul suo torace nonostante i lamenti e l'implorazione 'Please, don't do it' (per favore, non fate così): un altro video rilancia le proteste contro le forze dell’ordine negli Stati Uniti, e i fatti in questione si sono verificati il giorno prima della morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso durante un intervento di polizia. Una morte per la quale l’agente Derek Chauvin è stato dichiarato colpevole di omicidio.

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La vittima questa volta era un ispanico, il 26enne Mario Arenales Gonzales, di Alameda, città californiana tra San Francisco e Oakland. Le immagini delle body cam sono state diffuse solo in questi giorni e mostrano gli agenti intervenuti a seguito di due segnalazioni, una su uomo che sembrava togliere le etichette di sicurezza da bottiglie alcoliche e un'altra su un tizio che bighellonava apparentemente sballato ma senza fare nulla di male.

Nel video si vide un primo poliziotto che cerca di identificare a distanza Gonzales, che se ne sta tranquillo in un giardino con due ceste per la spesa ma non riesce a dare risposte sensate. Sette minuti dopo arriva un secondo agente. I due si avvicinano e gli portano un braccio dietro la schiena, per poi bloccarlo a terra, continuando a chiedergli il cognome e la data di nascita.

Quando uno degli agenti chiede se devono voltarlo su un fianco, un altro risponde: "Non voglio perdere la posizione". "No, non premere sul torace", ammonisce un altro. Ma è troppo tardi. L'uomo viene girato solo quando perde i sensi. Inutili i tentativi di rianimazione.

I tre poliziotti, Eric McKinley, Cameron Leahy e James Fisher, sono stati sospesi in attesa della conclusione dell'indagine.

"La sua morte era completamente evitabile e inutile, una persona ubriaca in un parco non equivale ad una sentenza capitale", ha dichiarato l'avvocata della famiglia, Julia Sherwin, che ha anche accusato la polizia di aver depistato con il suo primo rapporto, paragonandolo a quanto successo nel caso Floyd.

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Continua intanto la mobilitazione pubblica a Elizabeth City, North Carolina, per la morte di Andrew Brown, il 42enne afroamericano ucciso a colpi d'arma da fuoco da alcuni vice sceriffi mentre gli notificavano un mandato di perquisizione e di arresto per droga. La famiglia e i suoi legali hanno ottenuto la possibilità di vedere l'intero video di quella che hanno definito "un'esecuzione" ma il giudice ha vietato la diffusione pubblica.

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