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Ucciso leader di Fatah in Libano

Nuovo attacco mirato di Israele: Khalil al Maqdah era accusato di aver diretto “azioni terroristiche” Cisgiordania e di contrabbandare armi nella regione

  • 21 agosto, 17:34
  • 25 settembre, 12:37
00:45

Israele uccide un capo di Fatah

Telegiornale 21.08.2024, 20:00

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Di: ATS/Ansa/RSI Info 

Israele ha annunciato mercoledì di aver ucciso con un attacco aereo Khalil al Maqdah, un funzionario dell’ala armata del partito palestinese Fatah. Un razzo ha colpito l’auto su cui viaggiava.

È la prima volta dall’inizio della guerra, lo scorso 7 ottobre, che nel mirino di Israele finisce un membro di Fatah, o meglio, della sua ala militare, la Brigata dei martiri di al Aqsa. Un fatto che da Ramallah, in Cisgiordania, è stato subito stigmatizzato da Tawfiq Tirawy, del comitato centrale di Fatah, il partito acerrimo rivale di Hamas. “L’assassinio” di al Maqdah è “un’ulteriore prova che Israele vuole incendiare la regione e gettarla in una guerra su vasta scala”, ha affermato, aggiungendo con enfasi che “le forze di occupazione stanno usando il sangue palestinese per aggiungere benzina sul fuoco della guerra” nella striscia di Gaza.

Secondo Israele però sullo sfondo dell’operazione c’è invece proprio la Cisgiordania. Nel confermare l’attacco, l’esercito di Tel Aviv ha affermato che al Maqdah con suo fratello Mounir comandava la Brigata dei martiri di Al-Aqsa e li ha accusati entrambi di “dirigere attacchi terroristici e contrabbandare armi” nella Cisgiordania occupata, ed ha descritto i due come “collaboratori” delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Una folla si è radunata per chiedere vendetta, sparando numerosi colpi di arma da fuoco in aria. A loro ha indirettamente risposto Munir al Maqdah, che nel confermare all’emittente Al-Mayadeen che suo fratello Khalil è stato ucciso, ha giurato che il suo gruppo “risponderà all’interno di Israele”.

Ma l’uccisione di al Maqdah mercoledì è stato solo l’evento di maggior clamore per quanto riguarda il Libano, perché sullo sfondo è intanto andato avanti il continuo scambio di missili, droni esplosivi e artiglieria tra Hezbollah e Israele. Quest’ultimo ha tra l’altro colpito nella valle orientale della Bekaa un deposito di armi del Partito di Dio, che ha reagito lanciando una pioggia di almeno 50 razzi sulle alture occupate del Golan. Allo stesso tempo, Hezbollah ha annunciato la morte di uno dei suoi combattenti, “sulla strada per Gerusalemme”, intendendo che è stato colpito in un attacco israeliano. Una notizia che ha indotto Al Jazeera online a scrivere che “ormai le uccisioni mirate israeliane in Libano stanno diventando un evento quasi quotidiano”.

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