Gli aspri combattimenti sono continuati venerdì nella regione di Kharkiv (nord-est), dove gli ucraini hanno accusato i russi di aver bombardato le zone residenziali venerdì mattina. Il bilancio di questo attacco, avvenuto alle 5.44 ora svizzera, al momento segnala un ferito, mentre giovedì i missili del Cremlino hanno ucciso sei persone dopo le 21 morte in un dormitorio destinato ai civili (e in particolare a non udenti) negli attacchi di mercoledì sera.
Situata a una quarantina di chilometri dal confine russo, questa città, la seconda più grande dell'Ucraina, è regolarmente martellata dai soldati russi, che non sono mai riusciti a impossessarsene completamente. Centinaia di civili sono stati uccisi in questa zona, secondo le autorità locali. Più a sud, una persona è morta e altre due sono rimaste ferite dopo un attacci sz Mykolaiv, ha annunciato il suo sindaco, Oleksandr Senkevych. Le bombe di Mosca sono cadute pure su altri grossi centri come Kramatorsk e Dnipropetrovsk; in quest'ultima città una persona è morta sotto le macerie degli edifici abitativi.
Nel frattempo, due villaggi russi sono stati evacuati giovedì per un incendio scoppiato in un deposito di munizioni vicino a Belgorod, al confine con l'Ucraina, stando a quanto riferiscono autorità locali. Questo incendio arriva pochi giorni dopo le esplosioni in una base militare e in altri magazzini di stoccaggio di armi e munizioni in Crimea, penisola ucraina annessa unilateralmente da Mosca nel 2014. Intanto venerdì è stata colpita un'altra base aerea russa a Belbek, in Crimea, non lontano da Sebastopoli, secondo quanto riportano esperti militari e media ucraini su Twitter.
Gli ucraini concentrano i bombardamenti sugli obiettivi strategici solo in zone occupate dai soldati del Cremlino. Tra giovedì e venerdì infatti, oltre alla base di Belbek,i missili a lungo raggio di Kiev hanno colpito Nova Kakhovka nell'Oblast di Kherson, Amvrociyivka nell'area di Donetsk, Kadiyivka nella regione di Luhansk e la zona di Belgorod che confina con il territorio Ucraino.
I timori russi di attacchi in territorio della Crimea sono tali che venerdì mattina a Sebastopoli, giusto all'ingresso della città, è stato allestito un posto di blocco e si è iniziato a controllare le auto di passaggio.
Guterres preoccupato per la centrale atomica
Da parte sua, il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha avvertito giovedì di essere anche "gravemente preoccupato" per la situazione della più grande centrale nucleare d'Europa (e la terza su scala mondiale) a Zaporizhia e ha chiesto che non sia utilizzata "per nessuna operazione militare da nessuno".
Dal canto suo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato il sostegno della Turchia all'Ucraina e si è detto allarmato per il pericolo di una "nuova Chernobyl", in riferimento al più grande incidente nucleare civile. "Mentre continuiamo i nostri sforzi per una soluzione del conflitto, siamo e continuiamo a essere dalla parte dei nostri amici ucraini", ha rimarcato Erdogan.
Venerdì, l'esercito russo ha assicurato di non aver dispiegato "armi pesanti" dentro e intorno alla centrale di Zaporizhia, contrariamente a quanto affermato da Kiev. Venerdì, stando a ciò che riferisce il quotidiano Odessa Journal, gli occupanti russi della struttura hanno deciso un inaspettato “giorno libero”. Ma giusto poche ore prima, i collaboratori dell’agenzia atomica di Mosca, Rosatom, hanno abbandonato in tutta fretta la centrale nucleare.
Washington dal canto suo ha condannato tramite il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price "l'incauto disprezzo della Russia per la sicurezza nucleare".
Ucraina, timori nucleari
Telegiornale 18.08.2022, 22:00