Più di 1’100 soldati nordcoreani sono stati uccisi o feriti mentre combattevano a fianco della Russia contro l’Ucraina. Questa è stata la valutazione dello Stato Maggiore congiunto (JCS) sudcoreano lunedì. “Stimiamo che le truppe nordcoreane che hanno recentemente combattuto contro le forze ucraine abbiano subito circa 1’100 perdite”, ha dichiarato il JCS in un comunicato.
Lo Stato Maggiore sudcoreano ha anche osservato dei preparativi che lo portano a credere che la Pyongyang si stia preparando a inviare nuove truppe in Russia, sia come rinforzi, sia per dare il cambio a quelle che già combattono.
Le informazioni raccolte dai militari di Seul indicano che il Nord “sta producendo e consegnando droni” di vario genere alla Russia, ha aggiunto il JCS. Secondo il JCS Pyongyang sta anche fornendo a Mosca i temibili cannoni semoventi “Koksan” da 170 mm, con una gittata di 40-60 km, e i lanciarazzi multipli da 240 mm.
L’esercito sudcoreano ritiene che la Corea del Nord stia cercando di modernizzare le sue capacità di guerra convenzionale con l’assistenza russa, sulla base della sua esperienza di combattimento contro le forze ucraine. “Questo potrebbe portare a un aumento della minaccia militare del Nord contro di noi”, ritiene il JCS. Secondo l’Occidente, nelle ultime settimane diverse migliaia di soldati nordcoreani sono stati inviati in Russia per sostenere l’esercito del Cremlino, che da parte sua ha sempre eluso le domande sull’argomento, non volendo confermare le informazioni.
Il 17 dicembre il comandante in capo dell’esercito ucraino, Oleksandr Syrsky, ha dichiarato che le forze russe stavano conducendo “intense operazioni offensive nella regione di Kursk, utilizzando attivamente unità dell’esercito nordcoreano”, aggiungendo inoltre che quest’ultimo aveva già “subito pesanti perdite”.
Forze di pace in Ucraina, critiche dalla Lituania
La guerra nel Paese invaso intanto continua e anche lunedì le forze armate di Kiev sono state confrontate a nuovi attacchi aerei da parte dell’esercito del Cremlino. Stando a quanto riferiscono i vertici militari ucraini, nella notte Mosca ha lanciato almeno 72 droni kamikaze sui centri abitati del Paese: 47 sono stati abbattuti, mentre i rimanenti 25 sono stati neutralizzati usando sistemi elettronici; i resti dei velivoli russi abbattuti hanno comunque causato danni, provocando anche incendi a terra, ma nessun ferito.
Intanto, la Lituania critica le posizioni di vari Stati europei in merito alla presenza di “peacekeepers” in Ucraina.: “Molti Paesi occidentali non si rendono ancora conto che una pace sostenibile e duratura in Ucraina è possibile solo se la Russia subisce una sconfitta sul campo. Le discussioni in corso sul dispiegamento di forze di pace occidentali in Ucraina sono illogiche e paradossali”. Lo ha affermato la ministra della Difesa lituana, Dovilé Sakaliené, in un’intervista al settimanale lituano “Savaite”.
“A cosa potrebbero servire delle forze di pace quando è ancora in corso una guerra? Le forze di pace possono entrare in campo solamente una volta che le ostilità sono cessate”, ha aggiunto la politica lituana. Sakaliené ha rimarcato che, indipendentemente dalle decisioni dell’amministrazione Trump, l’Europa può ancora giocare un ruolo basilare affinché dalla guerra in Ucraina nasca una pace solida e duratura impegnandosi nel garantire la vittoria di Kiev nel conflitto scatenato dal Cremlino a febbraio 2022.
Berna impone nuove sanzioni a Russia e Bielorussia
Nuove sanzioni contro la Russia e la Bielorussia. Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha infatti ampliato le liste di tali provvedimenti. Come si legge in una nota dello stesso DEFR, l’ampliamento fa seguito alle nuove misure contro la Russia nell’ambito del 15esimo pacchetto di sanzioni adottato dall’UE lo scorso 16 dicembre.
Nello specifico, nelle nuove sanzioni stilate dalla Confederazione figura che il “blocco dei valori patrimoniali e il divieto di fornire averi e risorse economiche è stato esteso a 54 persone fisiche e a 30 imprese o organizzazioni”. Oltre a questo “52 nuove navi sono state sottoposte al divieto totale di fornire servizi” e 32 nuove entità sono state sottoposte a misure più severe di controllo delle esportazioni nell’ambito del commercio.
Per quanto riguarda il Paese alleato di Putin, ossia la Bielorussia, il DEFR ha aggiunto alla lista altre 26 persone fisiche e due organizzazioni che sono ora soggette al blocco degli averi e al divieto di metterli a disposizione.