ANALISI

Un’America conservatrice infatuata di Donald Trump

L’ex magnate ha vinto tutte le primarie che contavano davvero nel Super Tuesday e si avvia verso una nuova sfida con Joe Biden, che la maggioranza degli statunitensi non vuole

  • 6 marzo, 08:43
  • 6 marzo, 09:33
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Un trionfo, anche se emerge pure qualche segnale per lui negativo

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Di: Andrea Vosti, corrispondente RSI negli Stati Uniti 

Questo Super Martedì ci dice tre cose: la prima è che nel partito repubblicano di oggi non c’è spazio per una voce moderata nel solco tradizionale del partito. Nikki Haley – che rappresentava un’alternativa credibile e un cambio generazionale - è stata letteralmente spazzata via in tutte le primarie che contano. I distacchi abissali rivelano un’America conservatrice infatuata di Donald Trump.

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RG 07.00 del 06.03.2024 L’analisi del Super Tuesday

RSI Info 06.03.2024, 08:13

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In chiave presidenziali di novembre c’è però un fattore che deve preoccupare Trump: la vittoria di Haley in Vermont ci dice infatti che l’elettorato moderato e indipendente – spesso decisivo - non sta con l’ex presidente.

Infine, per i democratici i grattacapi vengono dal Minnesota. Dove Biden ha vinto, certo, ma dove un elettore democratico su cinque ha votato “uncommitted”, senza impegno. Un voto di protesta per la gestione della crisi a Gaza, sulla scia di quanto accaduto in Michigan.

Sullo sfondo, un dato inequivocabile: secondo i sondaggi, sei americani su dieci non vogliono una rivincita Biden contro Trump.

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