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Un blitz azzera i vertici delle curve di Milan e Inter

Una ventina di misure cautelari a conclusione di un’inchiesta sugli affari illeciti degli ultrà: biglietti, parcheggi, pestaggi e infiltrazioni della ‘ndrangheta

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Attorno a San Siro una galassia di business illeciti

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Di: ANSA/pon 

Polizia e guardia di finanza hanno eseguito 19 misure cautelari ed eseguito una cinquantina di perquisizioni in un blitz che lunedì ha di fatto decapitato in un solo colpo i vertici delle curve di Milan e Inter, smantellandone gli affari illeciti. Si va dal pizzo sui parcheggi, alla gestione dell’indotto come gadget e panini, alle estorsioni sui biglietti, fino alla droga e ai pestaggi. Vengono contestate l‘associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso e le infiltrazioni della ‘ndrangheta nei traffici, per i quali - come emerso dalle indagini con intercettazioni e pedinamenti- esisteva quanto meno un patto di non belligeranza fra le due frange rivali, che si incontravano regolarmente per spartirsi la torta.

Sono toccati dall’operazione, fra gli altri, il neo capo della Nord (neroazzurra) Renato Bosetti e un altro leader come Marco Ferdico. Perquisita anche la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco, l’erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta davanti a una palestra della zona, si presume proprio per contrasti legati a questo mondo.

Fra i milanisti colpiti dai provvedimenti spiccano invece Luca Lucci, noto per essere stato immortalato in una stretta di mano con Matteo Salvini, e Christian Rosiello, il “bodyguard” di Fedez come viene definito, per aver partecipato al pestaggio di un personal trainer dopo uno screzio in discoteca fra quest’ultimo e il cantante.

Notiziario

Notiziario 30.09.2024, 08:00

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