Uno storico ultrà dell’Inter ha ucciso a coltellate, mercoledì a Cernusco sul Naviglio (Milano), un 36enne pregiudicato legato alla ‘ndrangheta. La scena del crimine era una Smart targata Ticino, noleggiata nel Mendrisiotto.
Un dettaglio non passato inosservato nella Svizzera italiana, ma non così fondamentale per le indagini, come spiegato alla RSI da Antonio Coppola, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Milano. La presenza nell’ambiente di auto con targhe straniere non è inconsueta: sono mezzi intestati a società o in leasing, che permettono di cambiare veicolo con frequenza.
Nelle indagini la targa svizzera non indica quindi una via prioritaria. E per ora – conferma il comandante – non è stata chiesta assistenza giudiziaria alle autorità elvetiche.
A precisa domanda se una delle due persone coinvolte nei fatti abbia contatti diretti col Ticino, Coppola afferma che non vi sono indicazioni in tal senso.
L’azienda del Mendrisiotto che ha dato in noleggio l’auto, da noi contattata, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Il fatto di sangue si è consumato a Cernusco sul Naviglio, nell'hinterland milanese