La lotta ai cambiamenti climatici coinvolge anche i trasporti marittimi, molto inquinanti: otto organizzazioni che insieme rappresentano il 90% della flotta mercantile globale hanno lanciato mercoledì la creazione di un fondo di ricerca e sviluppo dotato di 5 miliardi di dollari in dieci anni, che verrà finanziato dagli armatori autotassandosi in ragione di 2 dollari per ogni tonnellata di carburante.
Sarà così possibile accelerare lo sviluppo di navi a zero emissioni di CO2, obiettivo da raggiungere entro i primi anni 2030. Mario Mattioli, presidente di Confitarma in Italia, ha affermato che il settore "è in prima fila per la decarbonizzazione" e ha già fatto ingenti investimenti introducendo l'alimentazione a batteria durante le soste in porto e l'utilizzo di gas liquefatto come combustibile alternativo. Ciononostante, da solo rappresenta il 2-3% dei gas a effetto serra prodotti ogni anno. I membri dell'Organizzazione marittima internazionale (un istituzione dell'ONU) si sono accordati per dimezzare le emissioni entro il 2050 rispetto al livello del 2008.