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Un rinvio che ha scatenato le proteste in Senegal

Il posticipo delle elezioni deciso dal presidente Sall ha portato a scontri in strada sedati con lacrimogeni e granate

  • 4 febbraio, 21:55
Domenica di proteste in Senegal

Domenica di proteste in Senegal

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Granate, gas lacrimogeni e arresti: i gendarmi in Senegal hanno scelto la linea dura contro i manifestanti scesi in piazza per protestare contro il capo dello Stato, Macky Sall, che ha rinviato a data da destinarsi le elezioni presidenziali, proprio a ridosso dell’apertura della campagna elettorale. Un braccio di ferro che ha portato dietro le sbarre Aminata Touré, già primo ministro, ora candidata tra le fila dell’opposizione.

Le reazioni politiche al rinvio delle urne

Il differimento del voto ha esasperato gli animi dell’opposizione in un Paese considerato un tempo un’isola di stabilità nel continente africano, e che ora viene visto con una certa apprensione dalle democrazie occidentali allertate dagli ultimi sviluppi politici. Gli USA hanno sollecitato Dakar a fissare una nuova data delle elezioni, l’Unione europea ha invece sottolineato come il ritardo nel voto apra la strada ad un “periodo di incertezza”, mentre la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) ha espresso la propria “preoccupazione”. Timori condivisi anche da Parigi, ex potenza coloniale.

I manifestanti scendono in strada

I poliziotti, schierati in gran numero, hanno scatenato una vera e propria pioggia di gas lacrimogeni contro il raduno dell’opposizione, lanciandosi sia a piedi sia con i camioncini all’inseguimento dei manifestanti che in fuga hanno risposto con una sassaiola, secondo l’agenzia Afp. Alcuni hanno cantato “Dittatore Macky Sall!”, mentre uno dei candidati alla presidenza, Daouda Ndiaye, ha postato un messaggio sui social network in cui ha affermato di essere stato “brutalizzato” dalla polizia, e che alcuni suoi collaboratori erano stati “arrestati”.
È la prima volta dal 1963 che le elezioni presidenziali a suffragio universale diretto vengono rinviate in Senegal, un Paese che non ha mai subito un colpo di Stato, rarità nel continente. Il presidente ha fatto appello al “conflitto in corso tra l’Assemblea nazionale e il Consiglio costituzionale sullo sfondo di un presunto caso di corruzione di giudici” per spiegare la sua decisione. I parlamentari si incontreranno domani per esaminare il disegno di legge per rinviare le presidenziali di sei mesi. Il testo dovrà essere approvato dai tre quinti dei 165 deputati per essere valido. Questo dibattito promette di essere un altro momento caldo nella crisi politica in corso e l’approvazione del testo non sembra essere del tutto certa.

RG 12.30 del 03.02.24 - Elezioni in Senegal

RSI Mondo 03.02.2024, 17:38

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