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Una natura decimata

Negli ultimi 50 anni, denuncia il WWF, è scomparso il 69% della fauna selvatica. Sempre più elevata l'incidenza del riscaldamento globale

  • 13 ottobre 2022, 10:25
  • 20 novembre, 14:45
00:37

Dal Notiziario delle 05.00 del 13.10.22 - Una natura decimata

RSI Info 13.10.2022, 10:11

  • Tomas Hulik / WWF
Di: RSI News/ARi 

La Terra ha perso negli ultimi 50 anni più di due terzi delle sue popolazioni di animali selvatici. L'inquietante dato è messo in evidenza da un rapporto presentato dal World Wildlife Found (WWF) oggi, giovedì, che evidenzia un crescente legame fra questa perdita di biodiversità e gli effetti del riscaldamento globale.

Dal 1970, in base agli esiti di questo studio, è scomparso in media il 69% di tutte le popolazioni monitorate di pesci, rettili, volatili e mammiferi. All'origine di questo declino globale della fauna selvatica c'è soprattutto la distruzione degli habitat naturali ai fini dello sviluppo dell'agricoltura. Tuttavia l'incidenza dei mutamenti climatici "sta aumentando molto, molto rapidamente", ammonisce il direttore generale del WWF Marco Lambertini. Fra i fattori di rilievo figurano anche l'inquinamento, il bracconaggio e l'introduzione di specie invasive.

Più nel dettaglio sono le specie d'acqua dolce ad aver subìto le perdite maggiori, con un calo dell'83%. L'impatto risulta quindi particolarmente devastante nell'America centrale e meridionale, dove le popolazioni di fauna osservate si sono ridotte di ben il 94%. Fra gli animali particolarmente a rischio, segnala il rapporto, figura il gorilla di pianura occidentale, la cui popolazione nel parco nazionale Nki in Camerun è diminuita del 69% fra il 2005 e il 2019.

Per quanto riguarda la Svizzera, dal 1990 al 2019 la presenza della lepre europea è calata da 4,5 a 2,5 esemplari per 100 ettari di terreno. Dal 1990 al 2017 è inoltre scomparso in Svizzera il 35% della popolazione di galli cedroni. In netta evidenza, negli ultimi 25 anni, anche una drastica diminuzione della popolazione di ricci.

"Il rapporto attuale indica che non c'è tempo da perdere nell’invertire la rotta a favore di un pianeta in cui valga la pena vivere, per i nostri figli", ha dichiarato il direttore generale del WWF in Svizzera Thomas Vellacott. L'occasione per fermare l'estinzione delle specie, sottolinea l'organizzazione, sarà rappresentata dalla Conferenza mondiale sulla conservazione della natura (COP 15), che si svolgerà in dicembre a Montréal. In quella sede sarà infatti negoziata una nuova intesa globale per la preservazione della biodiversità.

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