Entro la fine del secolo il Mediterraneo rischia di perdere la metà delle specie se non si ridurranno le emissioni di CO2 nel mondo. Le specie più a rischio sono le tartarughe marine, in primis la Caretta caretta, e i cetacei. L'allarme arriva dallo studio condotto dal WWF insieme all'università britannica dell'East Anglia e all'australiana James Cook University.
Pubblicato sulla rivista Climatic Change, lo studio ha esaminato la situazione del Mediterraneo nell'ambito di una ricerca più ampia sull'impatto del riscaldamento su 80'000 specie di piante e animali in 35 aree del pianeta ricche di biodiversità.
Un aumento di 2 gradi centigradi della temperatura globale, il massimo consentito dall'accordo di Parigi sul clima, nel Mediterraneo metterebbe a rischio quasi il 30% della maggior parte dei gruppi di specie analizzate, si legge nello studio. Senza un taglio alle emissioni di gas serra, con il termometro che salirebbe di 4,5 gradi, sparirebbe invece metà della biodiversità.
ATS/M. Ang.