Il cambiamento della politica di Washington nei confronti dell'Avana e il conseguente riavvicinamento fra Stati Uniti e Cuba costituiscono "una svolta per l'insieme della regione". È quanto ha detto Barack Obama nel suo intervento al vertice delle Americhe in corso a Panama. "La presenza mia e di Raul Castro allo stesso tavolo è un evento storico", ha affermato ancora l'inquilino della Casa Bianca, "non è un segreto che abbiamo delle divergenze". Obama ha anche precisato di aver chiesto al Congresso di cominciare a lavorare per la sospensione dell'embargo in vigore da decenni. "Vogliamo stabilire relazioni diplomatiche", ha aggiunto e, ancora, "la guerra fredda è finita".
"Il discorso di Obama è interessante. Lui è onesto e umile e non è responsabile per il passato", ha replicato Castro, che ha esordito con una battuta degna del fratello Fidel: "Cuba era stata esclusa per sei summit, mi prenderò quindi un tempo di parola più lungo, sei volte gli otto minuti concessimi". Castro ha lodato il coraggio di Obama e auspicato che Cuba venga tolta al più presto dalla lista statunitense dei paesi che sostengono il terrorismo, "dove non avrebbe mai dovuto comparire".
pon/ATS/ANSA/AP
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