La tendenza a concedere grazie troppo facilmente alla fine le è costata cara: Katalin Novak, classe 1977, dal 2022 la prima capa di Stato donna nella storia dell’Ungheria si è presentata oggi (10 febbraio) davanti alle telecamere della TV pubblica ed ha ammesso: “ho fatto un errore, è l’ultima volta che mi rivolgo a voi da presidente”.
Eletta nel 2022 dal Parlamento alla più alta magistratura del Paese, la Novak era stata in precedenza ministro della famiglia e vicepresidente di Fidesz, il partito del premier Viktor Orban. Volto relativamente moderato del potere (ma alcuni analisti parlano di semplice gioco delle parti) aveva condannato l’invasione russa dell’Ucraina e fatto visita a Kiev al presidente Volodymyr Zelensky, che ha pessimi rapporti con Orban. La Novak aveva posto il veto a una legge che incoraggiava a denunciare le coppie omosessuali che tentano di crescere dei figli (l’Ungheria riconosce le unioni di fatto tra persone dello stesso sesso, ma il matrimonio gay o l’adozione LGBT non sono consentite). Ma aveva anche graziato un estremista di destra, condannato al carcere per diversi episodi di violenza.
Il caso che è le costato la poltrona riguarda il vicedirettore di un istituto di assistenza ai minorenni a Bicske, non lontano da Budapest, condannato nel 2018 a tre anni di carcere per avere tentato di coprire gli abusi commessi su almeno dieci bambini dal direttore dell’istituto, a sua volta condannato a otto anni di reclusione. I fatti erano stati commessi tra il 2004 e il 2016.
La posizione della Novak si è fatta insostenibile ieri, quando anche il premier Viktor Orban ha detto che “non ci può essere grazia per i pedofili” ed ha annunciato il varo di una nuova legge che proibirà di graziarli. Il presidente della repubblica in Ungheria non ha reali poteri esecutivi.

Notiziario delle 17:00 del 10.02.2024
Notiziario 10.02.2024, 17:30
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