L’uragano Ian ha colpito con forza una settimana fa la costa sud-occidentale della Florida, provocando almeno 120 morti e danni per decine di miliardi di dollari. "Una catastrofe annunciata" secondo Michael Grunwald, giornalista e autore del libro "The Swamp" (La palude) che denuncia l’insostenibile sviluppo edilizio che ha distrutto il fragile ecosistema dello Stato.
Uragano Ian, l'intervista al giornalista Michael Grunwald
SEIDISERA 07.10.2022, 20:32
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Qualche anno fa infatti, aveva sostenuto che Cape Coral e Fort Myers, particolarmente colpite da Ian, sono due città che non dovrebbero esistere. "L’intera Florida è stata urbanizzata in maniera non sostenibile", ribadisce, “Cape Coral è stata costruita prosciugando una palude di mangrovie e scavando oltre 600 chilometri di canali. Canali che nei dépliant immobiliari vengono venduti come un lusso, ma che in realtà non fanno che trasportare le onde di tempesta verso l’interno, allagando la città. (…) Si può dire che la settimana scorsa la natura ha presentato il suo conto".
Ma come mai la Florida, nonostante sia spesso teatro di eventi climatici estremi, continua ad essere scelta come luogo dove vivere da milioni di americani? "Il motivo è semplice, perché la Florida è stupenda. Nessuno smetterà di vendere un sogno soltanto perché per qualcuno è diventato un incubo. Siamo lo Stato del sole, e finché splenderà, la gente continuerà a venire in Florida". Inoltre, è uno Stato in cui si pagano poche tasse, dove non si investe nel futuro e dove, ad esempio, nessuno viene a dirti che devi vaccinarti o mettere la mascherina.
E ora, dopo questa devastazione? "Ora si potrebbe iniziare a costruire meglio, costruire case con norme più severe e con piani abitabili più alti. Il problema è che in Florida c’è sempre stata una mentalità dominante, molto egoista e molto miope, che implica una mancanza di pianificazione e un disinteresse per le conseguenze".
Ian devasta la Florida
Telegiornale 29.09.2022, 22:00