Il naufragio della nave da carico russa “Ursa Major”, avvenuto nella notte tra lunedi e martedi nel Mar Mediterraneo è dovuto ad un attacco terroristico. Lo afferma la società armatrince “Oboron logistika” che dipende dal ministero della difesa di Mosca. La società non ha indicato dei responsabili, non ha spiegato quali sarebbero le motivazioni dell’attacco e non ha fornito particolari sulle prove.
Stando a quanto riferito dagli investigatori, tre esplosioni consecutive sono state udite dai marinai, dopodichè la nave - che si trovava in acque internazionali, tra Spagna ed Algeria - ha cominciato ad imbarcare acqua. In precedenza l’unità di crisi del ministero degli esteri russo aveva parlato di un’esplosione nella sala macchine.
Il comandante ha lanciato un SOS nella notte e nell’area sono intervenuti soccoritori spagnoli. Al momento dell’affondamento il cargo si trovava a circa 57 miglia marine dalla città costiera spagnola di Almeria. Due dei 16 membri dell’equipaggio risultano ancora dispersi.
Salpata l’11 dicembre da San Pietroburgo, la nave era attesa per il 22 gennaio a Vladivostok, nell’estremo oriente russo. A bordo aveva delle gigantesche gru portuali, 129 container vuoti, materiale per navi rompighiaccio e altro materiale logistico.
L’intelligence militare ucraina ha tuttavia affermato martedi che la nave era parte di un’operazione per evacuare armi e personale dalla base navale russa di Tartus, in Siria, dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Oboron Logistika e l’ormai ex gioiello della flotta, la Ursa Major, hanno già fatto parlare di sé in relazione alla flotta fantasma che permette alla Russia di aggirare le sanzioni internazionali proclamate in risposta all’invasione dell’Ucraina e di rifornire militarmente i propri alleati, come Assad.
La nave e la compagnia sono oggetto di sanzioni proclamate dal Dipartimento di Stato americano dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Nell’ aprile scorso l’ex viceministro della difesa russo Timur Ivanov, già amministratore delegato di una delle sussidiarie della compagnia, è stato arrestato dall’FSB (i servizi segreti russi) con l’accusa di avere preso tangenti.