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Via libera al Governo di Netanyahu

Il premier ha ottenuto la fiducia della Knesset. Nel nuovo esecutivo la presenza femminile è ridotta a quattro ministre su 29

  • 29 dicembre 2022, 14:36
  • 24 giugno 2023, 03:05
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Di: ATS/EnCa/Spi

Il nuovo Esecutivo di Benyamin Netanyahu, il trentasettesimo nella storia di Israele, ha ottenuto giovedì la fiducia della Knesset. Hanno votato a favore 63 dei 120 deputati, mentre i voti contrari sono stati 54. L'annuncio è stato dato dal neoeletto presidente del parlamento israeliano, Amir Ohana. Il premier uscente Yair Lapid si appresta a passare le consegne entro la giornata.

La nuova compagine governativa è composta da 29 ministri: uno in più rispetto a quella varato un anno e mezzo fa da Naftali Bennett, insieme con Yair Lapid. I partner di Netanyahu sono noti in quello che è ritenuto il governo più di destra nella storia di Israele: i due partiti ultraortodossi Shas e Torah Unita, nonché le tre formazioni di estrema destra: Sionismo religioso di Bezalel Smotrich, Otzma Yehudit (Potenza ebraica) di Itamar Ben Gvir e Noam di Avi Maoz.

La presenza femminile risulta molto ridotta. Al tavolo del Governo ci sono quattro donne: Miri Regev (trasporti), Idit Silman (ambiente), Orit Struck (missioni nazionali) e Galit Distel Etbarian (ministra nell'ufficio del primo ministro). In quello uscente le ministre erano nove. A quanto risulta tra gli undici membri del Consiglio di difesa del Governo (il gabinetto interno che affronta le questioni strategiche più delicate) non ci sarà alcuna donna.

Le linee guida del suo Esecutivo prevedono, tra gli altri, impegni quali la continuazione della lotta contro il nucleare dell'Iran, l'estensione degli accordi di pace con i vicini arabi "nel contesto della difesa degli interessi di sicurezza, storici e nazionali di Israele", lo sviluppo della politica di insediamento "nella Terra d'Israele in Galilea, nel Negev, nel Golan e nella Giudea-Samaria (Cisgiordania)", il mantenimento dello status quo nei legami Stato-religione, "incluso il rapporto con i Luoghi santi".

Un messaggio alla comunità LGBT

Poco prima del voto di fiducia, Amir Ohana (Likud) è stato eletto nuovo presidente della Knesset. La sua candidatura è stata sostenuta da 63 deputati su 120. Cinque i voti contrari, ed una estensione.

Nato 46 anni fa a Beer Sheva (Negev), avvocato di professione, negli anni passati Ohana è stato ministro della giustizia e ministro della sicurezza interna. È la prima volta che la carica di presidente della Knesset viene ricoperta da un omosessuale.

Netanyahu si è molto impegnato per sostenere la sua candidatura, anche per lanciare un messaggio conciliatorio alla comunità LGBT che teme ripercussioni negative con la costituzione del nuovo governo sostenuto, come detto, da due partiti ortodossi e da tre liste nazionaliste di estrema destra, una delle quali di tendenza omofoba.

RG 1230 del 29-12-2022

RSI Info 29.12.2022, 14:31

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