Il presidente statunitense Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo che inasprisce i controlli sugli acquisti di fucili e pistole con l'obiettivo di ridurre la violenza con le armi da fuoco.
Una mossa dal sapore elettorale annunciata in California, Stato divenuto di recente il simbolo delle battaglie dei democratici, dalla lotta al cambiamento climatico alla necessità di regole più stringenti per le banche passando appunto per la stretta su pistole e fucili.
Biden annuncia la sua nuova iniziativa vicino a Los Angeles, in quella Monterey Park teatro della strage nella sala da ballo durante le celebrazioni del capodanno cinese. E lo fa incontrando le famiglie delle vittime del massacro e i soccorritori. Quasi ogni giorno "ci fermiamo per piangere" le vittime di una nuova sparatoria di massa: "Non possiamo accettare che questa sia la realtà", afferma il presidente nell'ordine esecutivo assicurando che la sua amministrazione "seguirà tutte le vie legali e le azioni appropriate per ridurre la violenza con le armi da fuoco".
Biden quindi torna a insistere, anche nel testo del suo ordine esecutivo, sul divieto delle armi da assalto, cavallo di battaglia da quando è entrato alla Casa Bianca. Finora però i suoi sforzi nel cercare di convincere il Congresso ad agire sono stati vani fra la dura opposizione dei repubblicani, che vedono nella difesa del secondo emendamento una lotta a difesa dei diritti degli statunitensi.
Il provvedimento firmato dal presidente ordina al ministro della giustizia un giro di vite su chi vende armi senza controlli e mira anche a rafforzare la conoscenza delle cosiddette leggi "red-flag", che consentono agli individui di chiedere a un tribunale di autorizzare la polizia a confiscare armi a persone considerate pericolose per sé stesse o per altri.
Il pacchetto include un incoraggiamento all'agenzia governativa Federal Trade Commission (che ha il compito di promuovere la tutela dei consumatori e l'eliminazione di pratiche commerciali anticoncorrenziali) a pubblicare un rapporto che analizzi come i produttori di armi promuovono le armi da fuoco con i bambini, anche attraverso l'uso delle immagini militari. Biden infine si impegna a offrire un maggiore sostegno federale per i sopravvissuti alla violenza delle armi e alle loro famiglie.
La stretta di Biden arriva mentre la violenza con le armi dilaga negli Stati Uniti. Dall'inizio dell'anno ci sono già state più 100 sparatorie di massa, ossia con almeno quattro persone colpite (escluso chi ha aperto il fuoco). Almeno 7537 persone sono morte in seguito alla violenza con armi da fuoco dall'inizio del 2003. Un bilancio che si aggrava di giorno in giorno e di fronte al quale Biden - guardando al 2024 e a una sua possibile candidatura - non intende più attendere immobile un'azione del Congresso, per il quale raggiungere un compromesso sul tema sembra una missione impossibile.