L’Argentina stringe la morsa contro evasori e possessori di dollari non dichiarati e nella mira del fisco c’è ora chi si imbarca in voli internazionali. Dalla prossima settimana tutte le compagnie saranno obbligate a consegnare all’Afip, l’ente tributario locale, le risposte ad una lista di 32 domande relative ai passeggeri in partenza.
Si chiedono le generalità di chi viaggia, quando e con che modalità ha comprato il biglietto, l’indirizzo di fatturazione della carta di credito, se il passeggero è in possesso di un programma di miglia, quanti bagagli intende portare, l’itinerario completo e i viaggi fatti in precedenza. I dati raccolti verranno incrociati con le dichiarazioni dei redditi per scovare possessori di fortune non dichiarate o dollari nascosti.
La fuga di dollari è un grande problema oggi in Argentina, dove il biglietto verde è cambiato in nero a 15 pesos, il 70% in più rispetto al valore ufficiale. I rappresentanti delle compagnie hanno espresso il loro disappunto. “Sembra di essere nell’ex Unione Sovietica – hanno dichiarato alla Camera degli agenti di viaggio - quando lo Stato voleva sapere tutto dei suoi cittadini”.
Ironia nel web: una finta dichiarazione fiscale per comprare la carne per una grigliata
Nel web è scoppiata invece l’ironia: con l’hastag #preguntasAFIP gli utenti hanno giocato ad immaginarsi le prossime domande del fisco; pasta o pollo? Finestrino o corridoio? Pizza con o senza olive?
Sul fronte anti-evasione, intanto, Buenos Aires ha annunciato oggi, giovedì, di aver ricevuto dal governo francese una lista con i nomi di 3.900 cittadini argentini in possesso di conti non dichiarati in Svizzera. Le informazioni provengono dal dossier di Hervé Falciani, l’ex dipendente francese di HSBC che ha trafugato i nomi dei titolari di conti presso la filiale elvetica della banca britannica. La giustizia argentina analizzerà ogni singolo caso per determinare le sanzioni ed eventuali rimpatri di capitali.
Emiliano Guanella